Rapina un supermercato col fucile subacqueo: arrestato un 30enne tunisino

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Un uomo di origine tunisina di 30 anni è stato fermato dai carabinieri a Roma con l’accusa di rapina aggravata compiuta la sera del 24 maggio scorso ai danni di un supermercato in zona Castro Pretorio.

Rapina al supermercato Pam a Castro Pretorio

Quella sera i militari sono intervenuti presso l’attività commerciale dove poco prima un uomo aveva fatto irruzione a volto scoperto armato di un fucile subacqueo. Dopo aver minacciato un’impiegata, l’uomo si è fatto consegnare il denaro in cassa, fuggendo poi a piedi. I carabinieri sono risaliti al 30enne visionando le immagini di videosorveglianza. L’uomo si trovava in piazza dei Cinquecento ed è stato bloccato con ancora con gli abiti indossati durante la rapina al supermercato. L’arma usata sembra essere uno strumento rudimentale o artigianale a forma di fucile, non offensivo. Il 30enne, dopo essere stato anche riconosciuto dal personale del supermercato, è stato portato nel carcere di Regina Coeli.

A Tivoli 4 arresti per il furto di un robot medico

I Carabinieri della Compagnia di Tivoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a carico di 4 italiani, gravemente indiziati di furto aggravato in concorso. La misura cautelare è l’esito di una certosina attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Tivoli e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, avviata il 22 maggio 2022 a seguito del furto di un autoarticolato contenente un robot medico, che sarebbe dovuto essere consegnato ad un importante ospedale della capitale.

I ladri, dopo essersi impossessati del camion, avevano trasbordato il prezioso congegno su un altro tir, abbandonando il mezzo su cui si trovava il robot nelle campagne di Roma. L’apparecchio, del valore di oltre un milione e mezzo di euro, rappresenta il massimo della tecnologia nella robotica applicata alle operazioni mediche più difficili ed una nuova frontiera per la medicina.

Dal momento del furto i Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno iniziato a ricostruire passo dopo passo ogni minuto dell’azione criminale, grazie ad una raccolta minuziosa di dati provenienti dal camion ritrovato e dalle telecamere, fino a giungere arrivare ai volti di quattro soggetti. E’ stata la successiva perquisizione disposta nei confronti degli indagati a fornire gli elementi d’indagine mancanti: a casa dei sospettati sono stati rinvenuti gli abiti indossati durante le fasi del furto nonché alcuni disturbatori di frequenza, cd. jammer, non commerciabili in Italia, utilizzati per inibire la trasmissione in radio frequenza del GPS del camion all’atto del furto.

La compiuta ricostruzione degli elementi raccolti dai Carabinieri, ha consentito alla Procura di Tivoli di richiedere ed ottenere dal GIP del locale Tribunale, la misura cautelare nei confronti dei 4 indagati.