Rave party nel Viterbese: c’è un secondo morto, ma nessuno interviene. Gasparri: “Lo Stato si è arreso”

rave party valentano

Si aggrava il bilancio del rave party di Valentano che prosegue senza sosta da venerdì notte. Oggi un secondo ragazzo è morto per coma etilico. Nei giorni scorsi un 24enne emiliano (Gianluca Santiago) era affogato nel lago adiacente. Altre due ragazze sono ricoverate in coma etilico. 

“Registro con amarezza la resa dello Stato di fronte al rave party che prosegue sostanzialmente indisturbato a Valentano nei pressi di Viterbo”. Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri sul rave party con oltre diecimila persone da tutta Europa.

“Circolano droghe di vario tipo e nessuno interviene”

“Gli amministratori locali sono stati schiacciati da questa iniziativa che sta arrecando gravi danni al territorio. Peraltro nel rave party circolano certamente droghe di vario tipo e tutto ciò prosegue senza alcuna azione che stronchi un atto chiaramente illegale e di inaudita violenza nei confronti di un territorio abituato a vivere serenamente. Il pur generoso impegno delle autorità locali non ha potuto porre fine a questo evento, perché servirebbe un intervento ben più massiccio”.

“Multano un bar ma consentono il rave party con 10mila persone”

“Ho chiesto con educazione alle massime autorità della sicurezza un intervento. Ma ci si limita ad identificare coloro che entrano e escono dall’area occupata -prosegue Gasparri- e non si dà luogo ad una iniziativa straordinaria che sarebbe urgente, sia per le vicende luttuose che stanno accompagnando questo evento, sia per la circolazione abbondante di sostanze stupefacenti. Ma come farà lo Stato a multare un ristoratore o un rosticciere per violazione delle norme anti Covid quando si assiste impotenti a un assembramento che anche sotto il profilo sanitario è in palese contrasto con le regole vigenti?”

“Le giornate del viterbese non saranno certamente ricordate come un trionfo Stato e della legalità. Il governo batta un colpo. Le dimensioni dell’evento non possono sfuggire all’attenzione dello stesso Presidente del Consiglio, che dovrebbe impartire direttive secche ed immediate. Comprendo che sgomberare un evento di questa dimensione è un fatto complesso. Ma si può rimanere fermi e passivi di fronte ad una illegalità così grave?”, conclude il senatore azzurro.


La nota di Fabio Conestà del Mosap

“Mi sento di rivolgere un plauso ai colleghi per l’eccellente lavoro che stanno portando avanti in queste ore e vorrei tranquillizzare i viterbesi perché le strategie adottate per far fronte ad un evento che non poteva essere previsto, stanno dando buoni risultati senza compromettere l’incolumità di nessuno”. Così Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap) sul rave party nel viterbese.

“Le strade da intraprendere erano solo due a fronte dell’improvvisa ‘invasione’ di ferragosto che ha visto anche una vittima e una giovane donna grave in terapia intensiva: usare la forza o usare la testa. Il Questore di Viterbo Giancarlo Sant’Elia, ha scelto di usare la testa e mediare con gli organizzatori del Rave Party, non facendo mancare presidi di uomini e mezzi atti a garantire che più nessuno si aggreghi ai luoghi e a scongiurare disordini. Crediamo che quella del Questore sia stata una scelta responsabile che oltre a limitare i danni e problemi di ordine pubblico, ha già dato i suoi frutti in quanto gli organizzatori lasceranno l’area prima del previsto e molti dei partecipanti sono già andati via”.

“Ovviamente – continua Conestà – se avessimo avuto più uomini e mezzi a disposizione, le cose sarebbero andate diversamente. Oggi è toccato a Viterbo, domani potrebbe succedere ovunque e se il Governo non investe sul capitale umano, le cose saranno sempre più difficili da gestire e i poliziotti anziché mediare potrebbero finire sotto ricatto da parte di chi non rispetta le regole. Si parta da questo episodio per prevenirne altri, assumendo uomini ed investendo sugli equipaggiamenti. Abbiamo graduatorie bloccate, giovani con un sogno lasciati nel limbo a causa di cavilli assurdi. Si favorisca lo scorrimento delle graduatorie”, conclude.