Reddito di cittadinanza, 150 indagati. Ci giocavano alla slot machine

La Guardia di Finanza indaga su 150 persone nel territorio della Capitale. Che a vario titolo avrebbero percepito in questi anni il reddito di cittadinanza, pur non avendone diritto. Dichiarando il falso, o esercitando nello stesso tempo un secondo lavoro in nero. Ancora, occultando il fatto che il proprio coniuge fosse un lavoratore a tempo indeterminato. Tutte situazioni che avrebbero reso impossibile percepire la misura di sostegno. Le cifre intascate illegalmente andrebbero dai 15 ai 20 mila euro, che adesso dovranno essere integralmente restituite dai tuffatori. Che rischiano fino a sei anni di carcere, per il reato di indebita percezione di erogazioni in danno allo Stato.

Sempre dalle attività istruttorie compiute dalla Gdf, sarebbero emersi particolari inquietanti. Con più di un caso di percettori del reddito che lo avrebbero sperperato nel gioco di azzardo e alle slot machine. Prima di tornare comodamente alle proprie attività lavorative. Mentre non mancherebbe chi si sia semplicemente accontentato. Non cercando lavoro. Perché aveva  altri redditi nel proprio nucleo familiare. Certo, le domande per percepire il sussidio tanto voluto dal M5S sono state solo a Roma 60 mila. E di queste 40 mila sono state accolte. 150 furbetti non sono tantissimi, ma rappresentano un campanello d’allarme. Del quale comunque occorre tenere conto.

Furbetti col reddito di cittadinanza: denunciati tre immigrati e un italiano

Tante le polemiche sul reddito di cittadinanza

E l’indagine compiuta dalla Gdf ha riacceso un faro su una polemica mai sopita. E cioè sulla utilità o meno della misura del reddito di cittadinanza. I 5 Stelle lo difendono, sostenendo che la misura avrebbe contribuito a sconfiggere la povertà. Mentre le forze politiche del centro destra hanno sempre attaccato questo modo di investire soldi pubblici. Tanti, nell’ordine di svariati miliardi di euro nel triennio. Per dei risultati in termini di posti di lavoro trovati assai modesti. Per non parlare del fallimento della figura dei navigator. I disoccupati che una volta formati avrebbero dovuto aiutare altri disoccupati a trovare lavoro. Insomma, più che un incentivo all’occupazione, il reddito di cittadinanza assomiglia sempre più a un nuovo ammortizzatore sociale. E i più furbi e spregiudicati, così come la criminalità organizzata al Mezzogiorno, non si sono fatti sfuggire l’occasione per approfittarne.

https://www.fanpage.it/roma/roma-150-indagati-per-reddito-di-cittadinanza-avrebbero-percepito-indebitamente-fino-a-20mila-euro/