Reddito di cittadinanza a tutti gli immigrati che risiedono in Italia: ieri abbiamo rischiato grosso…

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Immaginate se gli immigrati sapessero che, appena sbarcati in Italia, potrebbero chiedere il reddito di cittadinanza: altro che i 67mila sbarcati nel 2021, quanto tutti gli abitanti di Viterbo messi insieme. Arriverebbero a frotte, sull’onda di un globale e ocenico passa parola. Ebbene, ieri la Consulta ha salvato in corner la situazione. Con una sentenza provvidenziale per i conti pubblici italiani, ha negato il diritto a tutti gli immigrati di chiedere il reddito di cittadinanza. Ha infatti sancito che necessita almeno un permesso di soggiorno duraturo.

La Corte costituzionale, nella sentenza 19 depositata ieri, ha ritenuto “non irragionevole” il requisito del permesso di soggiorno di lungo periodo, ottenibile da chi soggiorna regolarmente in Italia da almeno cinque anni. Ha quindi dichiarato in parte inammissibili e in parte infondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla sezione Lavoro del tribunale di Bergamo. Una cittadina nigeriana con permesso di soggiorno “per attesa occupazione” si era infatti vista respingere dall’Inps la domanda di sussidio.

Reddito di cittadinanza agli immigrati: la richiesta del giudice di Bergamo

Il giudice di Bergamo contestava la norma in quanto esclude dal reddito di cittadinanza gli immmigrati che sono in Italia da meno di cinque anni. Il Tribunale lamentava, inoltre, l’assenza di una ragionevole correlazione tra il requisito del permesso di lungo periodo e le situazioni di bisogno per le quali la prestazione è prevista. La Consulta ha dichiarato infondate entrambe le censure.

Una decisione che ha salvato (per ora) la situazione. Insomma, stavolta non si è creata alcuna breccia nella norma di un provvedimento che doveva abolire la povertà degli italiani, ma che ha eliminato la povertà, ad esempio, di qualche migliaio di cittadini rumeni che sono rimasti nel loro Paese, intascando però il sussidio. Il tutto con la compiacenza di qualche Caf truffaldino e dei controlli schizofrenici dell’Inps.

Gli uffici di Tridico sono tanto solerti nel chiedere indietro i soldi ai pensionati e agli invalidi italiani, quanto pachidermici nel controllare l’esercito di furbetti del rdc. Stavolta la sentenza della Consulta ha evitato il peggio. Certo è che questa norma, voluta fortemente dal M5s e sostenuta tuttora dal Pd e da Leu, è una bomba ad orologeria pronta a esplodere. Allorché il rdc sarà riconosciuto a tutti, anche gli stranieri senza distinzioni, magari anche agli irregolari, sarà troppo tardi. E i 67mila sbarchi di quest’anno saranno una inezia rispetto alle prossime ondate. L’Italia diventerà la Mecca dei migranti meno volenterosi: reddito garantito, appena sbarcati in Italia. Vagli a spiegare che sono qui per pagarci le pensioni…