Regione Lazio, la Giunta Rocca traballa: scontro centrodestra su urbanistica e nomine

La Giunta Rocca in un recente Consiglio regionale

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Nei corridoi del Consiglio regionale del Lazio ieri si respirava un’aria di tempesta. Il confronto sulla legge 171 per snellire l’urbanistica si è trasformato in un vero braccio di ferro tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, mentre sul tavolo bollente ci sono le nomine strategiche. E l’asse centrodestra rischia di spaccarsi proprio sotto il peso delle tensioni creato dalle liti interne sulla gestione delle nomine, che si riflette sulle decisioni da prendere. E che, invece, vengono rimandate per mancanza di intenti – e successivi voti – comuni. L’armonia tra la coalizione di centrodestra – qualora ci sia mai stata – è un ricordo lontano. E qualcuno affina già i coltelli, pronto alla battaglia. Una prova di forza che potrebbe costare caro: bisogna ora capire a chi.

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Urbanistica sotto accusa

La proposta di legge 171 – annunciata come una svolta per semplificare le procedure burocratiche e riqualificare immobili fermi – ha scatenato un vespaio. L’emendamento più controverso riguarda i cambi di destinazione d’uso dei cinema dismessi, che potrebbero trasformarsi in centri commerciali, palestre o bingo. Fratelli d’Italia difendono la riforma come leva per rivitalizzare i territori, ma il Pd, Carteinregola e associazioni di tutela ambientale hanno denunciato il rischio: “Stiamo mettendo in pericolo la memoria storica e gli spazi culturali”. E, all’improvviso, ecco che ieri nel centrodestra, che sembrava compatto nel voler approvare la legge regionale, è successo il caos. Il consiglio regionale è stato rimandato per ore e sospeso subito dopo l’illustrazione della legge.

Forza Italia: solo tattica o scontro interno?

Dietro le quinte, Forza Italia stava già bussando per posticipare l’iter. Il gruppo azzurro ha sollevato dubbi sulle soglie previste dall’analisi tecnico-normativa, chiedendo più tempo per approfondimenti e proponendo di dare priorità alla “legge sul Giubileo”. Gli uffici tecnici hanno addirittura rilevato potenziali incostituzionalità della legge. Ma si mormora che si tratti solo di una mossa per bilanciare il crescente peso politico di FdI, montato dopo le recenti nomine nelle partecipate. Una mossa già interpretata come una “prova di forza” da parte di Fratelli d’Italia. Ma l’intera coalizione ne esce con i cerotti. E una figura pessima.

Nomine nel centrodestra: la “scintilla” che rischia di far saltare tutto

Ma probabilmente la figuraccia non fa caldo né freddo agli interessati. Il vero fronte caldo, infatti, non è la semplificazione, ma le nomine politiche. Dalla ASL, ad Astral, fino a Lazio Crea: Lega, FdI e FI si contendono poltrone e incarichi chiave. Paolo Trancassini (coordinatore regionale di FdI), secondo indiscrezioni avrebbe pronta una lettera al segretario di Forza Italia Tajani per chiedere chiarezza, mentre la Lega insorge per essere stata esclusa da decisioni come la nomina all’Autorità Portuale. La posizione del governatore Rocca diventa sempre più precaria: “Se la Lega se ne va, me ne farò una ragione”, ha commentato, ma sussurri ribadiscono che senza un chiarimento, l’alleanza potrebbe implode. Forza Italia cerca una pausa, ma le decisioni sulle nomine “bruciano” più dell’iter legislativo.

Coalizione al bivio: chi vince, cosa si perde

Ma la crisi non riguarda solo poltrone: mette in discussione la tenuta stessa del governo regionale di centrodestra. Se le tensioni proseguiranno, il rischio è la paralisi. Le battaglie parlamentari, dal bilancio alle leggi urbanistiche, potrebbero saltare, lasciando il Lazio senza visione né risultati concreti. Ancora più preoccupante: una coalizione spaccata diventa terreno fertile per l’opposizione, Pd e M5S sono infatti pronti a far fronte comune su temi come sanità, trasporti e ambiente.

Nemici-amici: coalizione in bilico

Quella di ieri, quindi, non è stata una seduta come tante. È stato un momento spartiacque, in cui si è capito che FdI non è disposto a passare da comprimario,mentre FI e Lega chiedono un governo più equo. Il tentativo di far approvare la legge 171 – piena di incentivi alle trasformazioni immobiliari – rischia di diventare una valvola di sfogo per frustrazioni politiche più profonde. Se Roma vuole davvero scommettere sul rilancio del territorio, il centrodestra dovrà prima dimostrare di saper governare insieme, non l’uno contro l’altro.

Il centrodestra laziale deve decidere: vuole trasformare il Lazio oppure limitarsi a spartirsi la torta? La risposta potrebbe arrivare già nel prossimo voto, quando si deciderà se proseguire con calma o accelerare… anche a costo di perdere pezzi.