Renato Farina contro Fabrizio Roncone: «La mia intervista al Corriere è odiosamente fasulla»

Renato Farina contro Fabrizio Roncone

«Caro Direttore, l’intervista come risulta sulla pagina del Corriere a firma di Fabrizio Roncone è odiosamente fasulla. Sfido l’autore a pubblicare l’integrale audio sul sito del Corriere se mai abbia registrato. Più che un’intervista è un ritratto tipo body shaming della mia persona». Inizia così la lettera che Renato Farina ha inviato al direttore del ‘Corriere della Sera’, Luciano Fontana.

Farina: “Mai detto che scrivo i discorsi di Brunetta”

«Non ho mai detto – sottolinea il giornalista – che ho scritto i discorsi di Brunetta, né che io stavo pregando. Ero banalmente a Messa e ho richiamato per gentilezza. La mia risposta su Draghi era ovviamente una battuta, e ho detto pure qualcosa come: figuriamoci se un nessuno come me è in grado di dare un problema a Draghi. Sant’Anselmo sosteneva che si può tranquillamente scrivere che la Bibbia dice: ‘Dio non esiste’. Basta togliere le tre parole che precedono la negazione: ‘Lo stolto dice: Dio non esiste’. Ho sbagliato a mettermi nelle mani di chi dal primo istante della conversazione mi ha trattato con disprezzo. Le dimissioni nascono dal fatto di cui mi sono reso immediatamente conto chiusa la telefonata: se dopo gli articoli tossici del Fatto e di Repubblica anche il Corriere si affida a chi ridicolizza programmaticamente l’interlocutore, come l’esito documenta, l’unico modo per non essere un bersaglio utile per colpire di rimbalzo il ministro, è togliermi di mezzo. Questo ho fatto con una nota inviata alle agenzie, il resto sono bubbole di fango. Con stima per il suo lavoro. E amarezza per il torto che ho subito io e che ha offeso la buona fede mia e dei suoi lettori», conclude Farina.

Fabrizio Roncone e l’intervista fasulla con Giulia Innocenzi

Fabrizio Roncone non è nuovo a questi incidenti di percorso. Epica tra le numerosissime smentite, quella dalla giornalista televisiva Giulia Innocenzi che scrisse una lettera (mai pubblicata) al «Corriere della Sera» a proposito di una sua intervista pubblicata il giorno prima:

Egregio Direttore,
l’intervista che ho rilasciato a Fabrizio Roncone ha ben poco a che vedere con quella pubblicata sul Suo quotidiano il 26/9. Nel testo rilevo molte domande mai poste, altrettante risposte conseguentemente mai date, nonché dichiarazioni esposte in ordine diverso da quello originario in modo da cambiarne il senso.
L’episodio mi suggerisce due riflessioni. La prima è che questo tipo di giornalismo sembra finalizzato soltanto a mettere in cattiva luce i personaggi di cui si occupa: Roncone, durante l’intervista, ha insistito nel pormi domande su altre persone, cercando evidentemente di strapparmi giudizi negativi nei loro confronti; non essendoci riuscito ha manipolato quello che ho detto allo scopo di mettere in cattiva luce almeno me.
In secondo luogo, Roncone ha disposto le domande e le risposte (sia quelle inventate, sia le poche vere) in un ordine tale da farmi apparire politicamente opportunista e umanamente frivola, secondo uno stereotipo fondato su pregiudizi sessisti che ritenevo non potessero avere cittadinanza sul «Corriere».
Sul mio blog è a disposizione l’intervista corredata da mie precisazioni, correzioni, chiarimenti.

Ecco l’intervista di Giulia Innocenzi ricostruita dalla diretta interessata.

Per approfondire