“Repubblica” teme ancora Berlusconi: “Con la destra cambierà tutto!” Verissimo, ma in meglio: sarà una rivoluzione

berlusconi saluto (2)

La verità è che come sempre ha ragione Berlusconi: “Se vince la sinistra sarà un’Italia peggiore”. E anche più povera, aggiungiamo noi. Repubblica, nella sua ansia infangatrice, adesso scrive anche articoli filosofici e scientifici su quello che definisce berlusconismo e su quello che ha significato per l’Italia. Il giornale del Pd usa toni catastrofici: “Il costo eventuale da pagare, infatti, (in caso di una vittoria della destra, ndr) non è solo una sconfitta elettorale ma una ulteriore modificazione strutturale del Paese”. Questo davvero ce lo auguriamo: sarebbe ora di snellire la burocrazia, abbassare l’imposizione fiscale, rendere lo Stato un amico del cittadino e non un nemico come lo vede ora, sarebbe ora di aiutare chi ha bisogno, e non con il reddito di cittadinanza a immigrati e rom e a chi non ne ha diritto.

Il giornale del Pd dimentica che Berlusconi vinse dopo i guai di Tangentopoli

Repubblica rimembra i bei tempi andati: “Nel 1994 accadde proprio questo. L’allora Pds e il neonato Ppi (evoluzione della Dc) si arroccarono dietro le proprie specificità.( …) Il risultato non fu semplicemente la vittoria di Silvio Berlusconi. Fu la porta che diede accesso all’affermazione del berlusconismo. A una trasformazione genetica dell’Italia che passava da una società che pensava al successo come fatica impegno e studio ad una che lo immaginava facile e senza sudore. Entrò nei gangli del sistema la prima forma di populismo che diede poi origine a quello successivo grillino e leghista”. Analisi stupefacente: per il “successo come fatica e impegno” Repubblica si riferisce alle coop bianche e alle coop rosse, ai palazzinari democristiani e comunisti e ai soldi che da Mosca piovevano sul Pci?

La vittoria della destra del 1994 mise fine a un’epoca di corruzione

O forse si riferisce alle ruberie e al sistema – quello sì, strutturale – corrotto di Dc, Psi, Psdi, Pli, Pri e anche Pci (proprio tutti gli antifascisti) che dette il via a Tangentopoli? Tangentopoli, chiariamo, che non ci sarebbe mai stata se il pentapartito si fosse regolato un po’. Era da decenni che c’era quell’andazzo, lo sapevano tutti ma solo il Msi lo denunciava, inascoltato dalle toghe rosse e bianche. Quando poi i furti e la corruzione superarono ogni limite, ci si trovò costretti a intervenire. Il risultato lo conosciamo tutti: migliaia di arresti e di condanne, tragedie, latitanze, e finalmente fine prematura per tutti quei partiti. E indovinate un po’? L’unico partito al di fuori delle tangenti e delle corruttele fu proprio il Msi, e non perché non governava, ma perché la fiamma l’onestà ce l’aveva nel proprio dna.

Repubblica stia serena: la destra vincerà è l’Italia cambierà

Questo è il baratro che secondo Repubblica dovremmo con tutte le forze evitare? L’onestà, il rigore, il rispetto del cittadino, la difesa dell’Italia, la possibilità di fare da soli le nostre scelte? Le centinaia di milioni che spendiamo per l’accoglienza ai clandestini, per i loro hotspot, per i traghetti affittati a caro prezzo, per gli ettolitri di carburante dei nostri mezzi militari, per le paghe dei nostri militari che non fanno altro, potrebbero essere spesi per le esigenze degli italiani. E quello che spendiamo per spedire sofisticatissime e costosissime – e letali – armi mortifere in Ucraina potrebbero essere usati per costruire o riaprire quegli ospedali che la sinistra ha chiuso. E per non farci trovare impreparati nel caso di un’altra – probabilissima – pandemia autunnale. Repubblica stia serena: la destra vincerà è l’Italia cambierà.