Revenge porn, invia le foto intime dell’ex fidanzata al padre: “Guarda tua figlia cosa fa”

Stalkin, violenza donne e revenge porn
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Dopo la fine della relazione che non accettava non gli bastava minacciare la ex, seguirla, tempestarla di messaggi e chiamate. Voleva farle del male, ferirla nel suo intimo, nei suoi affetti. Per questo ha inviato al padre della vittima le foto che la ragazza gli aveva concesso in un momento di complicità.

Doppio reato

In questo modo però il trentacinquenne ha collezionato anche un secondo reato. E adesso è stato condannato a scontare un anno e otto mesi di carcere per due differenti accuse: stalking e revenge porn. La ragazza, assistita dall’avvocato Aldo Minghelli, dovrà anche essere risarcita. I fatti iniziano nel giugno 2021, in una spiaggia di Pantelleria, dove la vittima (24enne) trascorreva l’estate lavorando tra i tavoli di un lido. In cucina, nello stesso esercizio commerciale, aveva conosciuto un ragazzo più grande. 

Dall’amore all’incubo

Sembrava carino e affabile, ma dopo le prime settimane la donna aveva notato qualcosa di strano: atteggiamenti bruschi e aggressivi. Si è spaventata. Specialmente quando ha sentito il ragazzo dire di voler far danneggiare da alcuni amici lo stabilimento balneare da cui era stato licenziato per dissidi con il titolare. 

Atteggiamenti aggressivi

Tuttavia la relazione è proseguita. La ragazza ha scelto di fidarsi, presentando l’indagato anche ai suoi genitori. Poi però i suoi atteggiamenti, mai violenti ma spesso aggressivi, sono diventati intollerabili. E quando la ragazza è tornata a Roma e l’uomo si è trasferito all’estero per lavoro la lontananza ha fatto il resto. Lei ha deciso di interrompere la relazione. 

Le minacce

Ma lui si è opposto: ha iniziato a inviare messaggi minatori, è diventato ossessivo, ha costretto la vittima a cambiare numero di telefono per sfuggire ai messaggi e alle telefonate continue. Per non incontrarlo la ragazza si è anche trasferita.

Le immagini hot

E soprattutto “minacciava di inviare alcune mie foto intime ai miei genitori”. Dalle parole ai fatti. Sul telefono del padre della ragazza il 2 febbraio 2022 arrivano alcune foto hot. “Adesso vediamo cosa pensa il papi di sua figlia”, aveva preannunciato l’imputato prima di inviare. 

Il centro antiviolenza

Per questo la vittima si è rivolta a un centro anti-violenza. E grazie al supporto dell’associazione ha trovato la forza di denunciare i fatti che adesso hanno portato alla condanna del trentaquattrenne.