Ricette via mail o whatsapp: senza proroga si torna all’antico con le file in ambulatorio

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“Abbiamo interpellato sul provvedimento la segreteria del ministro della Salute facendo presente la scadenza, e ci aspettiamo una risposta positiva su una eventuale proroga”. Lo sottolinea il presidente dell’Ordine dei medici, Fnomceo, Filippo Anelli riguardo la scadenza dell’ordinanza il 31 dicembre per il suo utilizzo. “La ricetta dematerializzata dovrebbe viaggiare di pari passo con il fascicolo sanitario elettronico, che però non tutte le Regioni hanno attivato, così come tutti i cittadini non vi hanno aderito. Durante il Covid per evitare l’affollamento degli studi medici è stato consentito di inviare un codice ai pazienti in modo non criptato, via telefono o email. Questo provvedimento è andato benissimo e nelle more che tutte le Regioni adottino e tutti i cittadini attivino il fascicolo sanitario elettronico è un sistema comodo per i pazienti e sicuro per i medici”, ha concluso.

Ricette elettroniche: appello al ministro Schillaci

“Come abbiamo già chiesto in due incontri al ministro della Salute Orazio Schillaci è necessaria la proroga del provvedimento del marzo 2020, che permette al cittadino di non dover andare di persona a prendere il promemoria cartaceo della ricetta, ma di riceverlo via mail. Sappiamo che il tema è sul tavolo e sicuri che mostrerà la sua attenzione verso l’argomento, così come in merito alle mascherine”. A dirlo è il segretario nazionale della Federazione Italiana di medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti. “È indispensabile – ha spiegato – come abbiamo già chiesto al ministro e come riteniamo accada, che il governo proroghi una serie di provvedimenti in scadenza il 31 dicembre. Uno di questi è la ricetta dematerializzata, che permette di ridurre l’affollamento negli studi medici in particolare in un momento come quello del picco di contagio influenzale. L’altro provvedimento che va assolutamente rinnovato è l’obbligo delle mascherine nelle strutture sanitarie ed Rsa, ampliandolo anche agli studi medici privati”. Nell’ottica di una vera digitalizzazione, però, prosegue, “l’obiettivo però dovrebbe essere, in futuro, quello di realizzare una vera dematerializzazione della ricetta, che non passi più attraverso un promemoria, che sia esso digitale come è ora o cartaceo, come era pre Covid. Ma che possa essere direttamente usufruita presentando semplicemente la tessera sanitaria elettronica, come avviene già in alcune regioni italiane come il Veneto”.