Rifiuti, Ama cerca soluzioni dopo l’incendio di Malagrotta. Ma a pagare saranno i romani

Voglio la città pulita entro 48 ore. Questo sarebbe stato il diktat del sindaco Gualtieri, rivolto direttamente All’Ama. E ai nuovi vertici aziendali appena nominati. Ma tra il dire e il fare, la distanza resta notevole. Tutta la raccolta dei rifiuti in città infatti, resta in forte sofferenza. Dopo l’incendio di Malagrotta, che ha messo fuori uso i due TMB. Capaci di trattare rispettivamente 900 e 650 tonnellate di immondizia al giorno. Se ne sono accorti i cittadini, che dopo mesi in cui la situazione appariva più sotto controllo, hanno ritrovato i cassonetti strapieni. E la città sporca come non mai. Così, è partita la ricerca affannosa di soluzioni. Per un ciclo dei rifiuti che appare ancora troppo fragile. E pronto ad incepparsi ad ogni contrattempo.

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I rifiuti alla Rida di Aprilia e fuori regione

Le soluzioni tampone in realtà non sono molte. E hanno i loro costi. Intanto, si è rimesso in moto il primo dei due TMB di Malagrotta, che era appanna stato sfiorato dall’incendio. Poi, la Rida ambiente di Aprilia ha accettato di trattare 750 tonnellate al giorno di rifiuti della Capitale. Infine, come commissario straordinario lo stesso sindaco Gualtieri ha aumentato i conferimenti a Ponte Malnome e ad Ostia. Mentre si aspetta la conclusione dell’accordo per portare a Torino la parte restante della spazzatura che non si riesce a trattare.

Spunta l’addizionale regionale

Portare i rifiuti fuori regione però ha un costo. E soprattutto, non è un comportamento virtuoso. Così la regione ha introdotto una addizionale del 5%, da applicare per tutti i conferimenti fatti verso i siti lontani dal Lazio. Un balzello che adesso il Campidoglio dovrà almeno in parte pagare. E che ovviamente, sarà caricato sulle prossime:bollette. A pagare insomma, saranno ancora una volta i tartassati contribuenti romani. Che hanno, si fa per dire, il privilegio di vedersi recapitare la Tari più alta d’Italia