Ristoratori esasperati: la spazzatura a Roma non viene ritirata, sospendere la Tari

rifiuti a roma a pasqua (2)

I ristoratori si appellano alla Raggi. “Chiediamo al sindaco Raggi la sospensione della Tari almeno fino a dicembre 2021, visti anche i fondi destinati ai comuni dal Decreto Sostegni Bis per favorire la riduzione delle tariffe per le categorie più penalizzate dalla pandemia. Altrimenti ci attiveremo presentando ricorsi su ricorsi. “. Lo ha affermato il presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio Claudio Pica che ha poi chiesto per la prossima settimana – insieme al presidente della Confesercenti di Roma e Lazio Valter Giammaria – “un incontro con il Prefetto di Roma Piantedosi proprio per illustrare le criticità dovute alla mancata raccolta dei rifiuti presso i ristoranti e i bar della città”.

Mancata raccolta dei rifiuti a ristoranti e bar

“Qualche giorno fa abbiamo lanciato l’allarme, a seguito di numerose segnalazioni da parte dei nostri associati, circa la mancata raccolta dei rifiuti presso i ristoranti e i bar della Capitale. Una criticità palese – come sottolineato anche oggi sulla stampa dai vertici dell’Ama – che però rischia di diventare una vera e propria emergenza soprattutto in questo momento di riaperture per le attività di ristorazione. Un servizio, pertanto, a oggi insufficiente per gli esercenti”, ha poi affermato Pica.

Perché pagare una tassa per un servizio che non c’è?

“Far pagare alle imprese – dopo un anno mezzo di sacrifici economici – anche la tassa sui rifiuti per un servizio che viene erogato al di sotto della sufficienza, e che crea anche un danno al decoro della città e ai cittadini, sarebbe un’ulteriore mazzata al comparto della ristorazione capitolina e laziale”. Lo ha  concluso il presidente della Fiepet Confesercenti di Roma e Lazio.

Prosegue la polemica sui posti a tavola

Intanto prosegue anche la querelle sui posti a tavola. “Quattro, sei, dodici, per me cambia poco: si tratta di un ritorno a una normalità soltanto apparente”. Questa l’opinione “personale” e fuori dal coro di Giancarlo Morelli. Si riferisce al fatto che Governo e Regioni non hanno messo, nelle zone bianche, limiti di posti a sedere all’aperto e quello di sei commensali per tavolo all’interno dei ristoranti. Lo chef sottolinea che “i conti si fanno in due: i ristoratori, ma anche i clienti, in base a ciò che resta loro in tasca dopo una crisi così lunga. Bisogna vedere se dopo l’estate avranno le possibilità di andare al ristorante. E non basta – aggiunge – l’entusiasmo immediato dopo il libera tutti”.