Ritratto di Michela Murgia: ossessionata dai maschi, da Salvini e dal fascismo

michela Murgia natale

Michela Murgia come non ve l’hanno mai raccontata. Un ritratto che ridicolizza la scrittrice sarda, che ancora non si capacita di venire surclassata nelle vendite dei suoi libri da Giorgia Meloni e da Alessandro Sallusti.

L’ex operatrice di un call center sardo, diventata famosa grazie alla sua biografia di lavoratrice precaria, oggi predica da ogni pulpito contro i fascisti, Salvini, i maschi bianchi, il sessismo. E tutti quelli che non sono di sinistra come lei.

Dopo aver appreso che i suoi libri sono malinconicamente sempre meno letti, avrebbe chiesto basita al suo ufficio stampa: “Ma ora leggono anche quelli di destra”?. L’autrice del “fascistometro”, test pubblicato dall’Espresso per misurare il pericoloso fascista che è in ogni lettore, è davvero ossessionata da chi non la pensa come lei. Un’odiatrice seriale, che ha il terrore persino delle divise. Ricordate la frase sul generale Figliuolo?

Oggi Luigi Mascheroni sul quotidiano diretto da Augusto Minzolini, traccia un profilo davvero divertente e irriverente. Ecco alcuni dei passaggi più sfiziosi dall’articolo dal titolo “Vita da Murgia: sempre contro per avere tutto”.

Michela Murgia, storia di un’odiatrice seriale

“Ottima scrittrice”, premette l’articolo, e su questo non siamo d’accordo. Ma sul resto il ritratto è da standing ovation. “Politologa raffazzonata (diciamo che su Hamas e i generali dell’esercito ha idee un po’ confuse) e superba ospite di molte trasmissioni televisive (in entrambe le accezioni dell’aggettivo «superba»), Michela Murgia – riconosciutasi da tempo in un’identità di genere non binaria: né di destra né di sinistra, dividendosi così l’antipatia di entrambe le parti – ha un immenso merito. Quello di essere sempre dalla parte giusta. La sua. Cosa che, non mettendosi mai in discussione, può essere molto consolatorio”.

Un capitolo a parte merita la sua faziosità inarrivabile. “Meraviglioso esempio di come se non hai idee su come allargare la facoltà di parola, ne trovi sempre di ottime per limitare quella degli altri. «Stai zitto! Ce l’ho io il murgiometro per misurare come va il mondo»”. E ancora. La sacerdotessa del politicamente corretto che abbina ideologia al business “pensa che chiunque non si muova sull’asse Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, L’Altra Europa, La7, Feltrinelli, Repubblica, RaiTre, Salone del Libro di Torino, sia ips* fact* fascista, e fa così del fascismo la maggioranza. Insomma, il mainstream spiegato bene. «Noi decidiamo cosa è giusto, e democraticamente lo imponiamo agli altri»”. Ecco descritta la “vita da Murgia”. Parecchio triste. E ancora di più, ridicola.