Roma, alla ricerca di portafogli da rubare su metro e bus: presi due borseggiatori seriali, avevano il divieto di dimora

Si muovevano come ombre tra i vagoni e le banchine della metro, confondendosi tra turisti e pendolari, lavorando “sottotraccia”. Ma questa volta, per loro, è finita male. Due borseggiatori seriali – un uomo georgiano di 49 anni e una ragazza bosniaca appena ventenne – sono stati arrestati a Roma dalla Polizia di Stato, sorpresi mentre cercavano di mettere a segno nuovi colpi in pieno giorno, prendendo di mira turisti e pendolari. A fermarli ci ha pensato il nucleo Polmetro.
Viaggiatore per finta, borseggiatore vero
Il primo ad essere bloccato è stato il cittadino georgiano, volto già noto alle forze dell’ordine, non nuovo a simili “spedizioni” e sottoposto a divieto di dimora a Roma. È stato individuato mentre si aggirava in modo sospetto tra i turisti alla stazione Termini, cercando di individuare le sue vittime. Dopo un tentativo di furto andato a vuoto, non trovando altre occasioni ha imboccato le scale mobili, salendo in superficie per poi salire su un autobus diretto a Trastevere. Addosso, una giacca appoggiata al braccio e lo zaino davanti, strategicamente posizionato come schermo.

Per due corse è rimasto a mani vuote, ma alla terza ha provato il colpo: il borseggiatore ha iniziato ad armeggiare con destrezza sulle valigie di un turista milanese. Ma non aveva fatto i conti con gli agenti che, senza mai perderlo di vista, lo hanno bloccato in flagranza proprio mentre infilava le mani nei bagagli. Ora dovrà rispondere dell’accusa di tentato furto aggravato.
Lancio del portafogli
Destino simile per la giovane borseggiatrice bosniaca, già nota per furti e destinataria di un divieto di dimora nella Capitale. È stata colta in flagrante alla stazione Spagna, durante un controllo congiunto tra Polizia e vigilanza. Alla vista degli agenti, ha cercato di liberarsi di un portafogli lanciandolo sui binari, ma il gesto non è passato inosservato.
La ragazza è stata fermata all’istante e il portafogli, recuperato poco dopo, è stato restituito alla legittima proprietaria. Anche per lei, l’accusa è di furto aggravato in concorso e l’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
