Roma, ascensore rotto da tre mesi nella casa popolare: anziani prigionieri in casa, “serve il 118 per uscire”

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Casal Bruciato, nella Roma che si riempie la bocca di parole come “inclusione” e “solidarietà”, c’è chi da tre mesi vive da prigioniero in casa. Al civico 23 di via Sante Bargellini, in una palazzina popolare di proprietà di Invimit Sgr Spa, fondo dell’Inps, l’ascensore è fermo da luglio. E così, per gli anziani e i disabili che abitano ai piani alti, uscire di casa è diventato un lusso. C’è chi chiama il 118 per farsi portare giù e chi, semplicemente, ha smesso di provarci.

I residenti: “Siamo ostaggi nelle nostre case”

Il guasto, che dura ormai da settimane, è solo l’ennesimo caso di una burocrazia sorda e lenta, che continua a incassare i canoni di locazione senza garantire servizi minimi. “Il 14 luglio sono rimasto bloccato dentro l’ascensore”, racconta Sergio, uno degli inquilini. “Da allora ogni emergenza è un dramma, ogni spostamento una trappola. La situazione è diventata insostenibile”.

Il caso più drammatico riguarda una donna di 94 anni, costretta a letto e residente all’ultimo piano. Il 7 settembre, dopo un malore alle prime ore del mattino, i soccorritori del 118 hanno dovuto trasportarla a braccia per otto piani. Una scena che racconta, meglio di mille parole, quanto possa essere pesante l’inerzia amministrativa.

Il silenzio del Campidoglio e la rabbia dei residenti

Le segnalazioni al Comune di Roma e alla proprietà si susseguono da mesi, ma la risposta è sempre la stessa: silenzio. “Ho scritto ad agosto e ho fatto un nuovo sollecito il 12 settembre, ma ancora niente”, denuncia Fabrizio Montanini, consigliere municipale di Forza Italia nel IV Municipio. “Ogni giorno che passa aumenta il rischio di nuove emergenze, di nuove tragedie”.

Intanto, chi vive in quelle palazzine continua a pagare regolarmente le bollette e l’affitto a Roma Capitale, senza vedere alcun intervento. Una contraddizione tutta romana. Si parla di rigenerazione urbana, ma non si riesce nemmeno a riparare un ascensore.

Una storia che si ripete: guasti, incuria e tragedie dimenticate

Non è la prima volta che via Sante Bargellini finisce al centro delle cronache. Negli anni, i residenti hanno dovuto affrontare riscaldamenti guastiimpianti idrici in tilt e settimane intere senza acqua calda. L’ascensore rotto sembra solo l’ultimo capitolo di una lunga saga di disservizi.

E qualcuno ricorda ancora un episodio di circa quindici anni fa, quando una persona perse la vita proprio in quell’impianto. Da allora la paura non è mai passata, ma l’attenzione delle istituzioni sì.

Roma “inclusiva”? Non per chi resta intrappolato in casa

Mentre il Comune proclama la sua vocazione all’inclusione, anziani e disabili restano bloccati ai piani alti di una palazzina popolare, senza possibilità di uscire o ricevere assistenza in tempi rapidi. È l’immagine di una città che predica modernità, ma lascia indietro i più fragili.

Nel frattempo, in via Bargellini, la vita scorre lenta tra denunce inascoltate e porte chiuse. L’ascensore continua a non muoversi, proprio come la macchina amministrativa che dovrebbe garantire il diritto più semplice: quello alla dignità.

E oggi, dopo la puntata di ieri, i residenti torneranno in diretta su Canale 5 e ai microfoni del programma ‘Dentro la notizia’ condotto da Gianluigi Nuzzi si riaccenderanno i riflettori sul terribile episodio.

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