Roma, difende una minorenne sul bus: 13enne preso a cinghiate da un 56enne

Autobus Atac notte

Basta una frase detta ad alta voce, detta per proteggere qualcuno. E l’autobus si trasforma in una scena di violenza. Un ragazzo di 13 anni accusa un uomo di fotografare di nascosto una coetanea e finisce aggredito a colpi di cintura davanti a decine di passeggeri. Succede a Roma lunedì 29 dicembre, su un bus Atac affollato, in quella che doveva essere una normale corsa serale, in via Andrea Millevoi, in zona Cecchignola.

La lite sul bus e l’aggressione improvvisa

Il bus della linea 720, in transito in via Andrea Millevoi è diretto dalla stazione Laurentina verso Ciampino. A bordo pendolari, studenti, famiglie. Tra loro un ragazzo di 13 anni, nato in Marocco e residente nell’hinterland romano, e una coetanea seduta poco distante.

Il ragazzo, poco più che un bambino, è convinto di aver visto un uomo riprendere di nascosto con lo smartphone la 13enne. Non la conosce, ma decide di intervenire. Alza la voce. Lo richiama. Una presa di posizione istintiva, forse ingenua, ma animata dall’idea di difendere qualcuno. La risposta dell’uomo è immediata e spropositata. L’uomo, 56 anni, cittadino peruviano, scatta in piedi, si sfila la cintura dai pantaloni e inizia a colpire il minorenne alle gambe, urlando insulti.

La reazione dei passeggeri

Le urla attirano l’attenzione di tutti. Alcuni passeggeri si alzano, fanno scudo al ragazzo, altri gridano all’autista. Il conducente ferma il mezzo e chiama i carabinieri. Sono circa le 22 quando arrivano i militari della stazione IV Miglio, che cercano subito di riportare la calma. Nel frattempo la corsa è sospesa. I passeggeri, stanchi e increduli, scendono dall’autobus e aspettano quello successivo.

Il ragazzo racconta di aver visto chiaramente l’uomo puntare il telefono verso la coetanea. Il 56enne si dichiara innocente e consegna il cellulare per i controlli. I carabinieri esaminano lo smartphone: nessun video, nessuna immagine compromettente. Nemmeno nel cestino. Nessuna prova concreta di riprese abusive. Intanto viene contattata la famiglia del minorenne. Dopo circa mezz’ora arriva il padre, che ascolta incredulo la ricostruzione dei fatti. Il ragazzo, per fortuna, non riporta lesioni gravi. Solo lividi e un’umiliazione difficile da cancellare: essere stato aggredito davanti a tutti per aver provato a fare la cosa giusta. Il padre e il figlio decidono di non sporgere querela per l’aggressione.

Ma la reazione spropositata del 56enne non convince i militari. Un approfondimento rapido porta alla luce un precedente per molestie sessuali, avvenuto proprio a bordo di un autobus. Anche senza querela, le conseguenze però arrivano. La furia dell’uomo, confermata sia dal ragazzino sia dall’autista, ha bloccato il bus Atac per oltre un’ora. Quanto basta per far scattare la denuncia per interruzione di pubblico servizio.