Roma, due centri sportivi, parco e casale al privato per 40 anni: al Campidoglio una concessione di ‘soli’ 12 mila € l’anno

Roma, la Giunta capitolina guidata dal sindaco Roberto Gualtieri ha approvato, nella seduta del 7 agosto 2025, una delibera destinata a far discutere. Con il voto favorevole degli assessori Alfonsi, Veloccia, Pratelli, Segnalini, Smeriglio, Zevi e Battaglia è stato dato il via libera a un progetto di partenariato pubblico-privato lungo 40 anni per la gestione di due impianti sportivi comunali, un casale e un parco annesso situati nell’area sud della Capitale, in via Bruno Pontecorvo, a cavallo tra i quartieri Fonte Laurentina e Tor Pagnotta, a due passi dall’Eur e Cecchignola. In cambio, il Campidoglio, ossia i cittadini, riceveranno ‘solo’ mille euro al mese.
Assenti, al momento del voto della Giunta, sia il sindaco, Roberto Gualtieri, che soprattutto l’assessore allo Sport e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato. Due figure politico-istituzionali che avrebbero avuto un ruolo probabilmente centrale su un provvedimento di questa portata. La presidenza della riunione è stata assunta – così riportano le carte – dall’assessora all’Ambiente e Rifiuti Sabrina Alfonsi.

Roma, ok della Giunta Gualtieri: i Centro Sportivi passano al privato per 40 anni
L’operazione riguarda il IX Municipio, guidato dalla presidente Titti Di Salvo. I due impianti sportivi si trovano infatti in via Bruno Pontecorvo.
Le due strutture sportive, ultimate nel 2008 ma chiuse dal 2020, sono rimaste inutilizzate e necessitano – secondo il Comune di Roma – di lavori di riqualificazione.
Per il quartiere, che conta decine di migliaia di residenti, si tratterebbe di un nodo cruciale: quegli spazi rappresentano uno dei pochi luoghi di aggregazione pubblica del territorio, così spiega il Campidoglio.
Il progetto di project financing: i dettagli del via libera
Sarebbero due le proposte giunte in Campidoglio, ma il Comune di Roma ha accolto positivamente quella della società Emco srl. Società che ha presentato un piano di investimento pari a 7,7 milioni di euro.
Il progetto della Emco srl prevede la riqualificazione dei due centri sportivi, il recupero del casale e la manutenzione ordinaria del parco. Oltre agli interventi di restauro, è prevista anche tra le carte una nuova edificazione.
Un edificio (di grandezza non meglio specificata) destinato ad attività culturali e formative. L’intero pacchetto è stato ritenuto di pubblico interesse dal Campidoglio, che ha avviato le procedure per la gara di concessione.
Una concessione lunga 40 anni e a bass(issim)o ritorno per Campidoglio e cittadini
Il punto più controverso riguarda i termini economici e temporali della concessione. Il Campidoglio ha fissato un canone annuo di appena 12 mila euro, pari a 1.000 euro al mese, per una durata complessiva di 40 anni.
In cambio, il privato avrà la gestione esclusiva delle strutture, con la possibilità di rientrare dell’investimento iniziale e ricavare utili dalla gestione dei servizi. Il valore stimato della concessione supera i 60 milioni di euro (cifra indicata tra le carte dagli uffici capitolini). Un importo che mette in risalto la grossa differenza esistente tra il canone pagato e l’uso prolungato degli spazi pubblici.
Un patrimonio pubblico ceduto al privato per due generazioni
Quattro decenni di concessione significano che gli impianti resteranno in mani private fino al 2065. Una scelta che, pur giustificata dalla necessità di riqualificare strutture ferme da anni, solleva interrogativi sulla rinuncia del Comune a una gestione diretta o a formule alternative di affidamento.
Di fatto, l’amministrazione consegna a un soggetto privato non solo gli impianti sportivi ma anche la manutenzione del parco pubblico e la gestione del casale, trasformandoli in un complesso di gestione privata, seppur aperto alla cittadinanza.
Il ruolo del IX Municipio e le prospettive
Il IX Municipio, guidato da Titti Di Salvo, sarà il primo osservatore degli sviluppi di questo progetto. L’area di Tor Pagnotta e Fonte Laurentina attende da anni spazi di socialità e sport.
La riapertura dei centri sportivi potrà rappresentare un’opportunità per i residenti, ma resta il nodo della sostenibilità economica, sociale e politica della concessione.

Un passaggio destinato a far discutere
Con questa delibera, Roma Capitale conferma la scelta di affidarsi al project financing per recuperare strutture sportive chiuse e/o abbandonate. La decisione, tuttavia, apre un dibattito inevitabile sulla gestione dei beni comuni e sulla capacità del Comune di garantire un equo ritorno alla collettività.
I prossimi mesi, con l’avvio delle procedure di gara, diranno se questo modello sarà in grado di restituire al quartiere spazi pubblici funzionali o se, al contrario, segnerà un ulteriore arretramento della gestione pubblica a vantaggio dei soli interessi privati.
