Roma, fondi del Giubileo e mutui non bastano: per il parco al Gianicolo serve la sponsorizzazione del colosso del Turismo
Roma, tra via Garibaldi, via Porta San Pancrazio e la salita del Bosco del Parrasio, a due passi dal Gianicolo, c’è un’area verde che forse in molti hanno visto solo di sfuggita, dal finestrino dell’auto o salendo a piedi verso il famoso belvedere. Un triangolo di prato, alberi, recinzioni arrugginite e pali della luce malconci, che il Municipio Roma I – guidato dalla mini sindaca Lorenza Bonaccorsi – ha deciso di rimettere a nuovo. L’intervento prevede la sistemazione del verde e arredi urbani: un piccolo parco. Ma in una delle zone più pregiate e turistiche della città. Obiettivo dichiarato dal Comune: restituire decoro e fruibilità a uno spazio pubblico finora dimenticato, in un’area ad altissima frequentazione di residenti, turisti e pellegrini. Un intervento da poco più di 42mila euro, tecnicamente inquadrato come opera pubblica a tutti gli effetti. Con una particolarità: il conto lo pagherà interamente un grande gruppo del settore turistico, attivo in zona, che si è offerto di finanziare i lavori.
Giubileo, fondi straordinari e mutui non bastano: il puzzle delle risorse di Roma
Sullo sfondo c’è il solito scenario: i fondi del Giubileo 2025, ormai in conclusione. Nonostante i fondi straordinari legati all’Anno Santo e le possibilità offerte dal ruolo commissariale di Gualtieri e a cascata per l’assessore Alfonsi, per sistemare il verde pubblico la Capitale continua a fare ricorso a mutui e prestiti bancari. Lo dimostrano – tanto per citare i casi più eclatanti – i 5 milioni di euro di mutuo per le 21 aiuole del centro e le decine di milioni già spesi – sempe per il tramite di prestiti bancari – per i “100 nuovi parchi per Roma”. Milioni che finiranno sulle spalle dei romani per i prossimi decenni, da ripagare a rate. Eppure, per questo piccolo parco panoramico, i fondi extra Giubileo e i mutui non bastano. Non basta nemmeno la ‘normale’ manutenzione ordinaria, a carico Ama e a spese dei romani. Così la Giunta si affida, come ulteriore ‘risorsa’, alla sponsorizzazione privata. Nulla di illegale, certo, la sponsorizzazione è ammessa dalla legge.
Roma, arriva il privato anche al Gianicolo: ok alla sponsorizzazione
Il progetto di via Garibaldi–Porta San Pancrazio rientra infatti nelle opere “a spese del privato” previste dal nuovo Regolamento sulle sponsorizzazioni. Tradotto: il Comune di Roma mette l’area, autorizza il progetto e mantiene la titolarità del bene pubblico, ma i lavori vengono interamente pagati dallo sponsor. Poco più di 37mila euro per lavori e IVA agevolata, a cui si aggiungono spese tecniche e imposte per arrivare ai 42.767,38 euro complessivi.
Per le casse comunali significa un risparmio immediato. Per il colosso del turismo, la possibilità di legare il proprio nome – almeno nella comunicazione istituzionale e nelle targhe di rito – a un intervento “verde” in pieno centro storico, lungo uno dei percorsi più celebri della città. Un via libera che parte dalla mini sindaca ma che si inquadra dentro un filone politico in cui a tarcciare la line adi intervento sono sindaco Gualtieri e assessore Onorato (Turismo).
Tra mutui, municipalizzate e sponsor: il modello a mosaico di Roma
Proprio per questo la scelta politica di ricorrere alla sponsorizzazione si inserisce in un quadro più ampio. Da una parte i mutui trentennali per parchi, playground e impianti sportivi. Nonostante Roma sia commissariata sui debiti fino al 2028 incluso. Dall’altra l’espansione delle municipalizzate come Risorse per Roma, nella gestione del verde (orizzontale di scuole e giardini), con affidamenti diretti senza gara. Ora, in aggiunta, arrivano anche i grandi gruppi privati del turismo a finanziare la riqualificazione di alcune aree a dir poco strategiche. Un modello politico a mosaico, dove ogni pezzo – Giubileo, prestiti, società in house, sponsor – copre una parte del bisogno. Ma il disegno complessivo, tra debito pubblico che cresce a dismisura e il ruolo dei privati sempre più centrale, resta tutto da valutare, a livello politico.
Un parco in più, per Roma, ma molte domande politiche ‘aperte’ per la Giunta
Per i residenti e per chi attraversa ogni giorno il Gianicolo, il risultato sarà tangibile. Un fazzoletto di città più curato, illuminato e vivibile. Un luogo dove sedersi, passeggiare, respirare un po’ di verde al riparo dal traffico. Ma dietro i muretti in tufo e le nuove panchine resta la domanda: è questo il futuro della manutenzione ordinaria del verde, dei parchi, giardini e giardinetti a Roma?
Una città che, nonostante fondi giubilari e mutui multimilionari, deve affidarsi a sponsor e colossi del turismo persino per rimettere a posto un piccolo parco in centro, in una delle aree più importanti e note, nel mondo, della Capitale. Con il rischio che, tra debiti da restituire e loghi da esibire, la cura del verde diventi sempre meno una politica strutturale e sempre più una somma di operazioni spot, utili al decoro – e alla campagna elettorale – ma meno alla programmazione di lungo periodo.
