Roma, il campo rom di via Salviati rimane una discarica abusiva: ma i progetti per l’inclusione?

Campo nomadi di Via Salviati

Ormai è una zona off limits: una discarica a cielo aperto che circonda il campo nomadi di via Salviati, un fortino di degrado e illegalità.

A diffondere le immagini dei cumuli di immondizia è il capogruppo della Lega in assise Capitolina Fabrizio Santori che non risparmia un’attenta analisi della situazione dei campi rom della Capitale.

“Una discarica a cielo aperto che rappresenta l’ennesima vergogna. Cumuli di rifiuti, degrado, insicurezza e totale abbandono a pochi passi dalle abitazioni dei cittadini romani che ogni giorno devono subire questo scempio”, spiega il Consigliere Capitolino.

“Da decenni le istituzioni spendono milioni di euro per la gestione dei campi, per i progetti di inclusione e per il trasporto scolastico dei minori rom, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: degrado permanente, insediamenti mai superati e cittadini onesti che continuano a pagare il prezzo di politiche fallimentari”, insiste il leghista.

“Chiuderemo i campi per l’integrazione sociale”, diceva

Ma è un sistema a cui il Campidoglio vuole porre rimedio: Il sindaco Gualtieri, solo l’anno scorso si diceva “fiero” del piano per chiudere tutti i campi della Capitale perché “con l’integrazione sociale, che dispiace tanto alla destra, stiamo eseguendo il primo piano rom della storia di questa città, stiamo integrando i rom dandogli gli stessi diritti degli altri cittadini, contro tutte le posizioni razziste”, diceva. A distanza di un anno cosa è cambiato? 
Sono ancora 5 i campi attrezzati sul territorio di Roma in cui vivono circa duemila persone. E la bomba ecologica di via Salviati è rimasta lì, intatta. Da anni i cittadini denunciano la presenza di vere e proprie discariche a cielo aperto, chilometriche, che invadono strade e terreni adiacenti al campo nomadi. Le immagini che arrivano da via Salviati parlano da sole: materassi, frigoriferi, divani, armadi, sacchi neri colmi di rifiuti, pneumatici e scarti industriali ammassati ovunque. Una situazione che, oltre a deturpare il paesaggio urbano, costituisce una minaccia per l’intero ecosistema.

Uno spreco di soldi pubblici

“Il campo di via Salviati è il simbolo di un sistema che ha prodotto solo sprechi e illegalità. È inaccettabile che in una città come Roma si continui a chiudere gli occhi davanti a scene come quelle immortalate nelle nostre immagini. La Lega chiede la chiusura definitiva dei campi, la bonifica immediata dell’area e un’inchiesta seria della Corte dei conti su come sono stati utilizzati i fondi destinati a progetti di inclusione che non hanno mai dato i risultati promessi. Roma merita rispetto, sicurezza e decoro: non più degrado e menzogne”.

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