Roma, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco compie 86 anni

Oggi, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco celebra un traguardo significativo: 86 anni di impegno e dedizione al servizio della sicurezza e della protezione civile in Italia. Fondato nel lontano 1939, il Corpo dei Vigili del Fuoco ha rappresentato sin da subito una pietra miliare nel panorama delle istituzioni italiane, con la missione di proteggere la vita, i beni e l’ambiente da calamità naturali, incendi, incidenti e altre emergenze.
Sicurezza pubblica
La storia del Corpo dei Vigili del Fuoco è strettamente legata all’evoluzione della sicurezza pubblica e alla crescita della coscienza collettiva riguardo all’importanza della protezione civile. Se da un lato gli sviluppi tecnologici hanno reso più efficienti i mezzi e le tecniche di intervento, dall’altro la passione e il coraggio dei suoi membri non sono mai venuti meno.

Sfide sempre più complesse
Nel corso degli anni, i Vigili del Fuoco hanno dovuto affrontare sfide sempre più complesse, da disastri naturali come terremoti, alluvioni e frane, a situazioni di emergenza causate da eventi tecnologici, come incidenti industriali o fuoriuscite di sostanze pericolose. L’abilità di intervenire in modo tempestivo e professionale ha reso questo corpo uno degli elementi più rispettati nel panorama della sicurezza pubblica.
30.000 uomini e donne
Il Corpo Nazionale, che oggi conta oltre 30.000 uomini e donne, si è strutturato in un’organizzazione altamente specializzata, dotata di equipaggiamenti all’avanguardia. Con il passare degli anni, si è evoluto non solo nella capacità di intervento ma anche nella formazione dei suoi membri, che, oltre alle tradizionali operazioni di salvataggio, oggi affrontano compiti complessi come la gestione delle emergenze legate al rischio chimico, biologico, radiologico e nucleare, o la lotta contro il cambiamento climatico.
Impegno costante verso il bene della collettività
Nonostante il progresso tecnologico e le trasformazioni delle situazioni di emergenza, l’anima del Corpo dei Vigili del Fuoco rimane la stessa: un forte spirito di solidarietà e un impegno costante verso il bene della collettività. Ogni intervento, ogni salvataggio, ogni missione è mosso da un senso di responsabilità che trascende la professione stessa e si fa strada nel cuore di ogni singolo vigile. La ricorrenza di oggi rappresenta anche un momento di riflessione, di gratitudine e di riconoscimento per i numerosi vigili del fuoco che, nel corso degli anni, hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro. Il loro sacrificio, il loro coraggio e la loro dedizione sono testimoni di un impegno che, a distanza di decenni, continua a ispirare intere generazioni di italiani.
Il Corpo simbolo di speranza e di forza
Il Corpo dei Vigili del Fuoco non è solo una forza operativa, ma un simbolo di speranza e di forza in momenti di difficoltà. Il suo impegno quotidiano e la sua capacità di rispondere con prontezza e determinazione a ogni emergenza sono i valori fondanti di questa istituzione che, a 86 anni dalla sua fondazione, rimane un pilastro fondamentale per la sicurezza e il benessere del nostro Paese.
Oggi, nel celebrare il suo anniversario, si rende omaggio non solo ai Vigili del Fuoco, ma a tutti coloro che, con il loro sacrificio, hanno contribuito a costruire un’Italia più sicura, resiliente e unita. Un riconoscimento che va oltre l’anniversario, ma che racchiude il profondo legame di fiducia e gratitudine che il popolo italiano nutre verso questa istituzione imprescindibile.
Rocca (Regione Lazio): «Auguri a questi veri e propri angeli»
Buon compleanno a queste donne e uomini straordinari che, ogni giorno, con passione e professionalità, sono al fianco di chi è nel bisogno, i primi ad arrivare e gli ultimi ad andarsene. Desidero ringraziare, a nome della Giunta e mio personale, il comandante nazionale ing. Eros Mannino e quello regionale, ing. Ennio Aquilino. Siamo grati ai nostri veri e propri angeli che, ogni giorno, garantiscono la sicurezza collettiva». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.