Roma, il parco di via Pepe trasformato in bivacco pubblico: un arresto e 5 ordini di allontanamento

Roma, Polizia Locale in azione

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Roma, il parco di via Guglielmo Pepe, intitolato alla memoria di Willy Monteiro Duarte, è diventato l’ennesimo simbolo del degrado urbano nel centro di Roma. Un’area verde che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto offrire uno spazio di socialità e sport per i cittadini, è oggi teatro di bivacchi, microcriminalità e abbandono. A confermarlo è l’intervento di giovedì pomeriggio, quando la Polizia Locale di Roma Capitale ha condotto un’operazione congiunta nell’ambito dei controlli contro il degrado urbano.

Gli agenti del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana (GSSU), della Sicurezza Pubblica Emergenziale (SPE) e del I Gruppo Centro Storico sono intervenuti nei giardini pubblici, ormai ridotti a rifugio di fortuna per persone senza fissa dimora.

Roma, controlli e arresti nel parco di via Pepe: una fotografia inquietante

Durante l’operazione sono stati identificati cinque soggetti: quattro uomini e una donna, tutti privi di documenti. Le autorità hanno offerto assistenza alloggiativa, ma nessuno ha accettato. Le verifiche hanno fatto emergere situazioni preoccupanti: uno dei fermati, un cittadino gambiano di 34 anni, è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. La donna invece, destinataria di un ordine di carcerazione, è stata arrestata e trasferita nella Casa Circondariale di Rebibbia.

A tutti e cinque sono stati notificati ordini di allontanamento, misura prevista dalla normativa vigente per contrastare l’occupazione irregolare e garantire il decoro urbano.

Decoro urbano e bonifica ambientale al parco di via pepe

Conclusi i controlli, è intervenuto il personale AMA, che ha provveduto alla bonifica dell’area. I giardini erano disseminati di rifiuti, cartoni, bottiglie vuote e altri segni di degrado. L’intervento di pulizia, effettuato in collaborazione con la Polizia Locale, ha permesso di restituire momentaneamente un minimo di dignità a uno spazio pubblico profondamente compromesso. Tuttavia, senza un piano di gestione strutturale, il rischio è che l’area ricada presto nell’abbandono.

Il nodo del centro sportivo abbandonato

Parte integrante del degrado è rappresentata dall’area sportiva all’interno del parco, chiusa da anni e ormai inutilizzabile. Un tempo luogo di attività sportive e ritrovo per i giovani del quartiere, oggi è diventata un’area inaccessibile e in parte vandalizzata. La situazione è aggravata dalla particolare struttura proprietaria del complesso: metà del centro sportivo appartiene al Comune di Roma, l’altra metà al Consiglio Nazionale del Notariato.

Nonostante l’abbandono, il Campidoglio ha dichiarato l’intenzione di garantire la continuità dell’attività sportiva, prevedendo un bando pubblico per la riassegnazione della gestione. In parallelo, è stato avviato un confronto con il Notariato, per individuare una soluzione condivisa che consenta la riapertura e il rilancio del centro.

Un simbolo di degrado e di attese mancate

Via Pepe si trova in una delle aree più centrali di Roma, a due passi da piazza Vittorio. La sua trasformazione da luogo di socialità a spazio marginale è emblematica delle difficoltà della Capitale nel gestire il territorio urbano, soprattutto nelle zone di confine tra residenza, multiculturalità e fragilità sociale.

L’episodio di giovedì è solo l’ultimo di una lunga serie, e i controlli – assicurano dal Comune – proseguiranno nei prossimi giorni. Ma senza un intervento strutturale, capace di rilanciare davvero il parco e il centro sportivo, l’area resterà esposta a una deriva già fin troppo evidente.