Roma, in 600 mila al lavoro. Più che fase due è tana libera tutti (video)

Oltre 600 mila persone da ieri sono rientrate al lavoro. E siamo contenti per loro, perché almeno hanno ancora un’attività a cui tornare. E uno stipendio da portare a casa. Ma uniti al resto della popolazione che già era costretta ad uscire di casa durante il lockdown, siamo tranquillamente ad oltre un milione di persone in giro per la città. File ovunque, agli uffici postali presi d’assalto come sulle banchine  della metropolitana. E ressa anche alle fermate degli autobus, mentre le vetture viaggiano semivuote per rispettare le regole previste dall’obbligo del distanziamento sociale. Un’idea piacevole di ritorno alla normalità dopo due mesi terribili. Ma anche un brusco risveglio per chi aveva conosciuto una città deserta, e per questo perfino pulita e più ordinata. La fase due inizia tra qualche speranza e molte incertezze, perché le regole non sono chiarissime. E la gente in giro è veramente tanta. Tra visite ai congiunti, parchi aperti e molto altro bisogna evitare di essere costretti a fare in fretta la retromarcia. I Romani si stanno comportando molto bene, ma da parte delle istituzioni serve il massimo impegno. E con il trasporto pubblico, le mascherine per tuti i cittadini e i controlli della Polizia municipale a Roma ancora non ci siamo.

Il TG 3 intervista i Romani. Ripartenza nel caos per 600 mila tra mascherine, autobus off limits e strisce blu

Il TG 3  ha intervistato un campione di cittadini romani in occasione del varo della cosiddetta fase 2. Sono state oltre 600 mila le persone che ieri sono ritornate alle proprie attività, o che comunque hanno avuto un valido motivo per uscire di casa. Oltre a tutti quelli che di lavorare non avevano mai smesso, come medici e infermieri. ma anche farmacisti, cassiere ed operatori dei supermercati e autisti e macchinisti del trasporto pubblico. L’impatto non è stato facilissimo, soprattutto perchè gli autobus devono viaggiare semivuoti. E la sindaca Raggi ha pensato bene di rimettere fin da ieri a pagamento le strisce blu, a differenza di quanto avviene in altre città italiane come Milano e  Torino. I Romani comunque si sono dimostrati ancora una volta molto civili e disciplinati. Per la gran parte sono usciti indossando la mascherina d’ordinanza sul volto, e hanno cercato di rispettare il distanziamento sociale. Cosa che non sempre è stata possibile, come per esempio sulla banchina della metro della stazione Laurentina.

Fase 2 con assembramento incredibile alla metro

Tante macchine in giro e pochi controlli. E nelle stazioni della metro mancano gli igienizzanti

Tante macchine in giro e pochi controlli. Questo emerge dal reportage sul primo giorno della fase 2 a Roma realizzato dal TG 3. I cittadini romani hanno ovviamente preferito uscire con la propria autovettura, non rischiando il mezzo pubblico. Sia per paura del contagio, che per la difficoltà oggettiva a prendere autobus e metro. E sono stati registrati anche affollamenti alle fermate di scambio dei mezzi pubblici, come era facile prevedere. Oltre all’assenza in molte stazioni della metropolitana dei dispenser con liquido igienizzante, che pure erano stati previsti in occasione della ripartenza. La gente romana è abituata comunque a cavarsela, e anche questa volta nelle interviste emerge un misto di rassegnazione e prudenza. Faccio le pulizie da persone anziane, dichiara una donna al telegiornale. E ho paura di contagiarli, anche se sto molto attenta. E un ragazzo ci fa capire meglio un’altra difficoltà. Che esiste dall’inizio dell’emergenza. Sono bloccato a Roma dal lockdown, vorrei tanto tornare al sud dalla mia famiglia. Ma a quanto pare dovrò aspettare fino al 18 maggio. Storie diverse per un’unica grande città, che per due mesi è sembrata come sospesa. In un clima irreale di vuoto e silenzio. E che non vede l’ora di poter tornare a vivere.

A ROMA OLTRE 600.000 PERSONE RIENTRANO AL LAVORO

A ROMA OLTRE 600.000 PERSONE RIENTRANO AL LAVORO A Roma in fila già dal mattino in metropolitana, ma pochi i controlli. Per motivi di sicurezza, la capienza dei mezzi è limitata al 50%.Riccardo Porcù dal Tg3 delle 12 del 4 maggio 2020

Pubblicato da Tg3 su Lunedì 4 maggio 2020