Roma invasa dalle antenne per il 5G. Oggi flash mob in Campidoglio

Roma è sempre più invasa dalle antenne installate dai diversi gestori di telefonia mobile. Perché la legge da questo punto di vista concede molto. Infatti basta dare una comunicazione al Ministero e dichiarare di rispettare i limiti delle emissioni e il gioco è fatto. Certo, poi serve l’autorizzazione del Municipio per la messa in opera materiale dell’impianto. Ma si tratta di una semplice pratica urbanistica, che viene spesso rilasciata con il sistema del silenzio assenso. E che è ancora più veloce nel caso di installazione sul tetto degli edifici. Che spesso poi godono di contributi del gestore per il rifacimento delle facciate o altre opere di manutenzione. Un sistema insomma basato su una sorta di deregulation. E i risultati sono sotto agli occhi di tutti. Anche durante il lockdown. Perché il settore della telefonia mobile non si è affatto fermato, neanche quando eravamo imprigionati dentro casa. I dati parlano chiaro. Dal 2019 ad oggi a Roma sono spuntate altre 701 antenne. E di queste ben 316 con tecnologia 5G. Spesso anche in prossimità di luoghi sensibili come scuole e parrocchie. Il Regolamento comunale risale al 2015 ma non è applicato, denuncia il consigliere di Fratelli d’Italia del Municipio 14 Massimiliano Pirandola. Che sul versante dell’inquinamento elettromagnetico è sempre stato in prima fila accanto ai cittadini del quartiere. È ora di agire ha dichiarato Pirandola, perché con il 5G è a rischio la salute di tutti.

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Roma invasa dalle antenne del 5G. Oggi la protesta delle associazioni in Campidoglio, il piano Colao è una follia

Roma è letteralmente invasa dalle antenne della telefonia mobile. E particolarmente da quelle dedicate alla nuova tecnologia 5G. Quella che potenzialmente potrebbe essere più pericolosa, perché in questo caso le emissioni sono nettamente maggiori. Così diverse associazioni oggi protesteranno in Piazza del Campidoglio. Chiedendo che il regolamento comunale del 2015 che limita queste installazioni venga applicato. E che si provveda anche a dotare Roma di uno specifico Piano Antenne. Che purtroppo manca nella maniera più assoluta. Il Piano Colao è una follia, hanno dichiarato i promotori dell’iniziativa. Tra i quali si annoverano l’Alleanza Italiana e i Comitati Roma e Lazio Stop 5G. Perché prevede l’innalzamento degli attuali limiti di esposizione a 61 volt al metro. Pari a 110 volte in più dei livelli attuali. Deve essere disposta subito una mappatura veritiera ed aggiornata di tutte le installazioni presenti a Roma, proseguono gli organizzatori del flash mob. E deve essere immediatamente sospesa ogni sperimentazione del 5G o delle versioni aggiornate del 4G su tutto il territorio di Roma Capitale. E chiediamo anche che venga data immediata interruzione alla collaborazione sottoscritta da Roma capitale con l’Agenzia Spaziale Europea. Che prevede la possibilità di utilizzare questa nuova tecnologia anche dallo spazio. Una protesta clamorosa dunque, che riapre il dibattito tra chi ritiene che questa forma di progresso sia inevitabile, e chi lamenta i possibili e gravi danni alla salute. E rispetto alla quale la Raggi dovrà prendere una posizione in fretta. Perché già oggi le associazioni e i comitati le chiederanno con chiarezza di esporsi. E di dire su tutta questa vicenda da che parte sta. E che iniziative intenda prendere come sindaco di Roma per la tutela della salute pubblica di tutti i suoi concittadini.

https://www.alleanzaitalianastop5g.it/