Roma paga 11 palchi tra feste, sfilate e concertoni anche pro-Giunta?

Roma, il palco di La Repubblica per l'Europa Unita, pagato dal Campidolgio, in primo piano l'assessore Alessandro Onorato e il sindaco Roberto Gualtieri

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Roma, la Giunta capitolina guidata dal sindaco Roberto Gualtieri ha varato un piano di spese extra da oltre 12 milioni di euro per finanziare grandi palchi e grandi eventi pubblici che si svolgeranno nella capitale da qui a fine 2025, con un una crescita di stanziamento significativa rispetto agli anni precedenti. Del resto, quest’anno a Roma si svolge il Giubileo, quindi teoricamente nulla di strano. Il via libera al Piano di spese extra ha ricevuto il ‘‘ della Giunta Gualtieri il 28 maggio scorso: assenti, al momento del voto, sindaco Roberto Gualtieri e assessore ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato.

Roma paga 11 palchi

Tra le pieghe dei documenti che Il Nuovo 7 Colli ha potuto visionare figurano non solo molto eventi giubilari e strettamente culturali, ma anche eventi e palchi già ampiamente calcati da Giunta, sindaco e assessori.

Tra i palchi e gli eventi finanziati con denaro pubblico, quindi dei cittadini, figurano difatti appuntamenti che sembrano cuciti su misura per la visibilità della Giunta Gualtieri (che ha già ha annunciato ‘urbi et orbi’ il suo bis per il 2027) e dei suoi assessori.

1,7 milioni di euro dei romani spesi per la ‘visibilità’ della Giunta?

Prima di tutto, il piano prevede, rispetto al passato, 1,7 milioni di euro di soldi pubblici dei romani in più solo per la voce “comunicazione”. Un incremento non trascurabile, che fa pensare a un’operazione di potenziamento dell’immagine pubblica dell’amministrazione.

Il resto della cifra, invece, è destinato alla gestione operativa dei “grandi eventi” in calendario fino al 31 dicembre 2025. Per pagare le spese per la promozione di “palchi, bagni chimici, gazebo, campagne marketing pubblicitarie, organizzazione in toto dell’evento”, etc: questo si legge nel contratto di servizio appena varato dalla Giunta Gualtieri con la municipalizzata Zetema.

Eventi pubblici o ‘teatrini’ politico-elettorali?

Scorrendo l’elenco degli eventi allegati al contratto di servizi almeno 11 appuntamenti potrebbero essere considerati non propriamente e letteralmente culturali. Tra questi, il ‘Roma Pride‘, in programma nei prossimi giorni, che quindi non sarà pagato dai promotori dell’iniziativa culturale, ma dal Comune, almeno in quota parte.

Tra i palchieventi pagati coi soldi dei romani figura anche La “Presentazione del sindaco alla città sulla sua azione di mandato“. Potrebbe essere considerato un evento ad alto tasso ‘personale’?

E, infine, il concertone musicale Summer Hits che si è appena celebrato a piazza del Popolo, nel corso dell’ultimo weekend, con quattro date speciali. Promosso sotto la guida del main sponsor di una nota azienda di telecomunicazioni, ma pagato (almeno in quota parte, anche in questo caso) dal Comune di Roma e quindi coi soldi dei cittadini romani.

Onorato in piazza del Popolo per il Summer Hits

A rendere il tutto ancor più ‘emblematico’, la costante presenza social e sul palco di sindaco e assessore Onorato, già anche durante la sola presentazione del concertone Summer Hits, che però non erano presenti al momento del voto. Con i due – sindaco e assessore – a ‘rubare’ la scena e il video persino al navigato Carlo Conti.

Roma, sindaco Gualtieri e assessore Onorato in Campidoglio per preannunciare il Summer Hits, concertone di piazza del Popolo, insieme a Carlo Conti

Cultura o propaganda? Anche mostre e convegni sotto la lente…

Altri eventi, formalmente di taglio culturale, rientrano nella stessa logica, anche se forse in misura minore. Dalla mostra al centro congressi La Vaccheria, agli Stati Generali del Patrimonio, fino a progetti non meglio identificato a Palazzo Merulana e Laborì – Acli Roma. Tutte iniziative che, per portata e impostazione, si prestano a essere occasioni di visibilità per l’Amministrazione, del sindaco e/o del singolo assessore capitolino, prima che – forse – reali strumenti di partecipazione pubblica.

Non mancano neanche appuntamenti sportivi, come il campionato di calcio (anche con presunti match europei), inseriti tra le attività che godranno del sostegno economico della città. Il Comune, insomma, diventa promotore (e finanziatore) di eventi il cui ritorno politico potrebbe rivelarsi strategico per i prossimi anni?

Precedenti e polemiche

I finanziamenti suddetti potrebbero ricordare da vicino quanto accaduto di recente con l’iniziativa “Una piazza per l’Europa”, promossa da un quotidiano e costata 270.000 euro alle casse del Comune di Roma. Un evento che ha innescato polemiche, esposti e interrogazioni da parte di forze sia progressiste che conservatrici. E che oggi rappresenta un precedente pesante. La differenza, oggi, è che la spesa è moltiplicata per dieci.

Servizi sì, ma con finalità forse troppo politico-elettorali?

Dietro ogni palco e manifestazione finanziata si muove la macchina organizzativa della partecipata Zètema Progetto Cultura, incaricata di eseguire – e non decidere – i contenuti dell’agenda ‘politica’. Ma la regia, la scelta degli eventi, e soprattutto la loro narrazione pubblica, appartengono interamente alla Giunta Gualtieri.

Eventi come la Festa dei Santi Pietro e Paolo o l’accensione dell’albero di Natale rientrano giustamente tra le spese istituzionali. Ma il resto del calendario presenterebbe troppe ambiguità politiche per essere ignorato. Che Roma finanzi palchi ad alta visibilità con soldi pubblici? Il confine tra cultura e propaganda si fa sempre più sottile.

La capitale rischia di diventare il palcoscenico di una lunga campagna elettorale permanente, pagata con il denaro dei contribuenti. E Roma di debiti, purtroppo, ne ha già fin troppi.

L’elenco spese, Roma paga coi soldi del Giubileo 11 palchi ‘politici’ tra i quali Prode, Summer Hits etc