Roma, piazza Risorgimento dopo il restyling da 14 milioni: ‘Più traffico, meno parcheggi, pedoni a rischio: poteva riuscirci solo Gualtieri’

Ancora una “bufera” sui restyling delle piazze romane grazie ai fondi giubilari. Un’occasione imperdibile, quella del Giubileo, non solo per rifare il look alla città, ma per dare una nuova e migliore funzionalità alle strade di Roma, notoriamente afflitte dai problemi di traffico, oltre che a fornire una maggiore fruibilità degli spazi per i cittadini. Eppure sono molte le critiche piovute all’amministrazione Gualtieri all’indomani delle inaugurazioni, tutte avvenute in pompa magna, tra squilli di tromba e, immancabilmente, con dirette social e sorrisi da influencer navigati.
Da via Ottaviano trasformata in piscina alle prime piogge fino a piazza San Giovanni che ha fatto inorridire i residenti che sostengono sia stata snaturata, i cittadini non sono così soddisfatti, dopo tutti i disagi dovuti ai cantieri dello scorso anno. E ora, a inaugurazione conclusa, piovono nuovamente le critiche su piazza Risorgimento, che già era aveva fatto storcere il naso ai residenti quando i lavori erano a metà dell’opera.

“Soldi buttati: ci poteva riuscire solo Gualtieri”
Se i residenti parlano di “bruttezza ai massimi livelli e buche a rischio inciampo” guardando alla “nuova” piazza, costata ben 14 milioni di euro, il consigliere capitolino Daniele Giannini, in modo pratico, analizza le conseguenze dei lavori sulla viabilità. “Come spendere 14 milioni di euro e non realizzare parcheggi, peggiorare la viabilità, penalizzare i commercianti, mettere a rischio i pedoni e nascondere i taxi. Gualtieri c’è riuscito! Peggio di così impossibile”, esordisce, per poi snocciolare nel dettaglio i problemi nati dopo il restyling.
Piazza peggiorata rispetto al passato
“Quella che doveva essere una rivoluzione urbana, si è trasformata in un vero e proprio rompicapo viabilistico. Piazza Risorgimento, dopo l’intervento finanziato con i fondi del Giubileo, ha perso la sua funzionale rotatoria per diventare una sorta di pista a ostacoli. Al posto del vecchio giro tondo per le auto, oggi c’è una S maldestra, una chicane che inghiotte il traffico e lo restituisce sotto forma di caos e code infinite“, tuona Giannini.
E se già questo suonava come un campanello d’allarme, l’attraversamento pedonale messo proprio in curva cieca è un invito aperto al rischio. Pedoni costretti a sfidare la sorte, automobilisti che frenano all’ultimo e dislivelli pericolosi tra le corsie: un mix da manuale per la confusione stradale perfetta.
Parcheggi fantasma e taxi scomparsi
Sotto la nuova area pedonale, che tutto sommato piace, doveva esserci un parcheggio sotterraneo. Doveva. L’amministrazione, però, ha ben pensato di tagliare proprio quella parte del progetto, lasciando i commercianti della zona a lottare per un carico e scarico che, adesso, somiglia più a una prova di sopravvivenza urbana.
Un po’ come succede ai taxi, ormai relegati in un angolo nascosto della piazza. Prima erano ben visibili, ora si cercano con la lente d’ingrandimento. Per rientrare in pista, sono costretti a giri tortuosi che manco nei rally, con la beffa di dover passare per San Pietro anche se il cliente deve andare nella direzione opposta.
Semafori inutili e tram dimenticato
La giungla dei semafori aggiunge solo confusione alla nuova viabilità. Dove prima si scorreva fluidamente, ora anche le ambulanze restano bloccate. L’effetto è un aumento del traffico e un senso generale di disorientamento.
A proposito: quelle rotaie per il tram. Il tram 19, per il quale c’è anche stata una petizione per riportare il capolinea proprio a piazza Risorgimento, vista la vicinanza al Vaticano e a San Pietro. Di certo ci sono solo i binari inutilizzati, le polemiche e il fatto che, a prescindere da dove verrà posto il capolinea, i lavori per ripristinare la linea dureranno 10 anni.
Una rotonda sul… traffico
Ma il colpo di genio, quello che più fa discutere, è l’eliminazione della rotatoria. Era semplice, funzionale, comprensibile. Oggi invece ci si ritrova con cartelli poco visibili, svolte controintuitive e persino rischi per chi, abituato al vecchio assetto, tenta di proseguire dritto dove non si può più. Insomma, il restyling si è trasformato in una trappola per automobilisti e pedoni. Il consigliere Daniele Giannini lo dice chiaramente: “Questa non è una riqualificazione, è una complicazione”. E chiede che si torni alla rotatoria originale. Quella, almeno, funzionava.