Roma, rapine e truffe agli anziani: maxi operazione della Polizia, 10 arresti all’alba

Anziano

Sempre la stessa ‘tecnica’ e sempre gli anziani da prendere di mira. Sapevano come agire e quando farlo: bastava una telefonata fingendosi il ‘nipote’ per truffare il ‘nonnino’ di turno e derubarlo con la scusa di avere bisogno di soldi. Una tecnica collaudata, una truffa creata ad hoc per rapinare ed estorcere denaro agli anziani. All’alba di oggi, però, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Roma e del III Distretto Fidene-Serpentara, al termine di un’intensa attività info-investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina, con il supporto della Squadra Mobile di Napoli,  hanno dato esecuzione alla misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone. Una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, rapine ed estorsioni aggravate ai danni di anziani.

Sgominata a Roma la banda napoletana del finto nipote: hanno truffato 17 anziani

La truffa agli anziani, da Napoli a Roma

I componenti della ‘banda’ sono tutti di origine campana: loro, tra gennaio e luglio dello scorso anno, avrebbero commesso diverse truffe, oltre a rapine ed estorsioni. E sempre con lo stesso modus operandi: dal finto nipote ai parenti in difficoltà economica. C’è chi effettuava la chiamata all’anziana vittima prospettando un imminente pericolo, evitabile solo con il pagamento di una somma di denaro o con la consegna di preziosi. Puntava così, sulla fiducia: un altro componente, poi, di solito, si presentava a casa dell’anziano per riscuotere quanto richiesto al telefono.

E c’è chi si spacciava anche per direttori di uffici postali, corrieri e/o amici dei congiunti ai quali consegnare denaro o gioielli.

I 10 arresti all’alba

I membri dell’associazione avevano come base Napoli, più precisamente il quartiere Vasto-Arenaccia. E qui avevano tutti dei ruoli definiti: c’era il promotore, l’organizzatore delle operazioni, il telefonista incaricato di contattare le vittime. E poi l’esattore, quello che aveva il compito finale di recarsi presso le abitazioni degli anziani e riscuotere denaro o monili in oro. Tutti loro, stando alle indagini, hanno operato prevalentemente a Roma, ma anche in alcune province del centro sud come Lucca, Terni, Latina, Napoli, Avellino, Salerno e Lecce.

Gli investigatori hanno rintracciato e identificato i 10 indagati: per loro Autorità Giudiziaria ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere. Si sono aperte, così, le porte delle celle.