Scandalo bollette Enel: da 28 euro di consumo si arriva a 250 (video)

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Lo scandalo dei costi fissi delle bollette Enel deve finite. E’ vergognoso che un consumo di 28 euro vada a finire miracolosamente a 250 euro. E attenzione, a locale chiuso. Le compagnie che agiscono in condizione di monopolio, come l’Enel, ma anche l’Acea e in una certa misura anche Trenitalia, fanno il bello e il cattivo tempo, caricando costi assurdi sulle bollette, strangolando il cliente, che tanto se non si rivolge a loro non si può rivolgere al altri. Contratti-capestro, condizioni svantaggiose per il cliente, firme estorte se si vuole avere una riparazione, ricatti di ogni genere. Basta, la politica deve intervenire contro quelli che sono veri e propri racket, dove il cittadino deve accettare le condizioni onerose decise uniltarlmente da questi pescecani, altrimenti non hai il servizio.

Bollette gonfiate per coprire incapacità gestionale

In un video, postato da Attualità24, che proponiamo, il titolare di un piccolo esercizio mostra l’incredibile bolletta arrivata al suo locale, chiuso h24 per 60 giorni, relativo ai consumi di marzo-aprile. Scorrendo le voci della bolletta, di vede che il consumo effettivo è di soli 28 euro, pari al consumo di un piccolo frigorifero che sta fermo. E ci potrebbe pure stare. Poi ci sono altre voci ingiustificate. Come il “trasporto” della corrente, 82 euro, che è una marchiana falsità, perché allora il costo dell’energia non è quello dichiarato, e comunque le spese del trasposrto, come dicono loro, sono infinitamente inferiori, ammesso che ci siano. Poi c’è una voce assurda, “spesa oneri sistema”, 92 euro. Che vuol dire? L’azienda si deve assumere i rischi della sua incapacità ad esigere i crediti, e non scaricarli su chi non può difendersi.

Ricarichi ingiustificati e ricattatori: paga o stacchiamo

Poi altre voci e vocette, 2 euro, tre euro, 20 euro. E si arriva alla astronomica e assolutamente ingiustificata cifra di 248 euro. 28 euro di consumo reale e loro te ne estorcono 248. Col solito ricatto: se non ti sta bene ti tagliamo la luce (o l’acqua). I nostri politici gli hanno fatto anche una legge che gli consente questa prepotenza barbara e incivile. E te la tagliano la luce per il ritardo del pagamento di un solo giorno. Non solo: per riattaccarla, ossia per non fare nulla né in termini di tempo né di lavoro, vogliono dai cento ai duecento euro. E’ vergognoso: ci auguriamo che qualche parlamentare di buona volontà inizi una campagna contro queste vere e proprie estorsioni nei confronti di chi non ha difesa. Le piccole e medie aziende sono rovinate non dal Covid ma da questi monopoli che ci massacrano indisturbati.

Auspichiamo il commissariamento di tutte queste aziende, anche perché si capisce che c’è bisogno di tutte queste entrate suppletive per mascherare una cattiva gestione. Ma cone al solito, in Italia, nessuno paga, nessuno è responsabile. Ci auguriamo – e abbiamo motivo di sperare – che questi scandali finiscano presto.