Scontri tra agenti e manifestanti di IoApro. Come sono andate davvero le cose (video)

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Hanno cantato l’Inno di Mameli, hanno chiesto solo di arrivare a piazza Montecitorio, hanno chiesto di portare la loro protesta davanti al Parlamento. Non è bastato per evitare manganellate e lacrimogeni. La protesta di ieri di IoApro è stata etichettata come pericolosa e sovversiva da alcuni organi di stampa. Ecco, invece, la documentazione video che smonta la narrazione della stampa di regime.

Ecco come hanno esasperato la piazza di Ioapro

«Ci hanno chiuso in casa, ci hanno tolto il lavoro, ci hanno levato qualsiasi diritto, ci hanno anche impedito di manifestare. Siamo al fianco dei ristoratori di IoApro». Così Luca Marsella di CasaPound, nel video postato sui Social, che documenta la reazione violenta della Polizia davanti a una manifestazione pacifica.

Un video che CasaPound Italia accompagna con una didascalia esauriente, che smentisce la narrazione di molti giornali filogovernativi. «Testa a testa con la Polizia sì, ma per riottenere la piazza negata ai cittadini. Una atto di forza, pacifico ma determinato, che stava riuscendo a far arrivare tutti a Montecitorio come da programma. Anche il portavoce di Ioapro, appena arrivato in piazza, va da Luca Marsella e partecipa alla trattativa per garantire a tutti una manifestazione libera come ci si aspetterebbe in una Nazione che si dice costantemente “democratica”. Così purtroppo non è stato. Ore di attesa sotto la pioggia battente, spintoni e promesse non mantenute hanno esasperato la piazza».

Il video di CasaPound documenta trattative e incidenti

Nel breve video, di poco più di otto minuti, i momenti salienti della trattativa con le forze dell’ordine e le interviste raccolte con i manifestanti. Parla un ristoratore, a nome di tanti suoi colleghi, sparsi in tutta Italia.  «Siamo falliti. Quando si spegne un’insegna, si perdono migliaia di euro di tasse. E perdete anche voi statali, perché con le nostre tasse paghiamo anche i vostri stipendi»,  dice il ristoratore appellandosi a chi tra i lavoratori col posto fisso boccia la protesta.
Nel video, sono raccolti spezzoni di frasi, immagini civili, di imprenditori ridotti alla fame. «Quindici pullman di ristoratori fermati ai caselli, la piazza fermata, è tutto inaccettabile. Manifestare è il nostro diritto, questa non è una manifestazione violenta. Spiegateci perché ci negate la facoltà di protestare. Alla polizia, i manifestanti dicono in modo civile ma deciso: «Le persone che stanno in quei Palazzi ci hanno chiuso in casa e ci hanno anche tolto il diritto di manifestare. Siamo tutti lavoratori. Siamo qui in modo pacifico. Ci siamo fermati con le mani alzate. Non vogliamo creare tensione». Tutto ciò non è bastato a evitare tensioni e incidenti. Per fortuna, questo video mostra come sono andate davvero le cose.