Scuole del Lazio nel caos: una su quattro domani resterà chiusa

Per gli 81.877 studenti delle scuole del Lazio, di cui 51.130 solo a Roma, domani dovrebbe essere il primo giorno di scuola. Ma almeno novemila di loro resteranno a casa. Il 20% degli istituti ha chiesto una proroga per la riapertura. Obiettivo 21 settembre, post-referendum.

«Nel Lazio 9mila studenti sono senza aula», ammette l’assessore alla Scuola della Regione Lazio Claudio Di Berardino. Tanto per far qualche esempio, ad Anzio il sindaco Candido De Angelis, al termine di un incontro con i dirigenti scolastici del territorio, ha posticipato l’apertura delle scuole. Ad esempio il liceo Liceo classico Pilo Albertelli di Roma riapre il 18 per le prime classi e il 23 anche per tutti gli altri, con orari scaglionati in due fasce e ingressi differenziati in base alle sezioni

Ma la situazione è complicata anche per le scuole di Colleferro, Ciampino, Frosinone, Latina (ben 9 scuole su 10 riapriranno tra il 24 e il 25), Valmontone, Artena, Cantalupo in Sabina, Casperia e Poggio Nativo.

Le scuole del Lazio: “Portate le mascherine da casa”

Sempre nel Lazio molte scuole stanno chiedendo alle famiglie di “munire gli studenti di numero due mascherine”, obbligatorie negli spostamenti in classe, all’interno della scuola e, nei casi in cui non ci fossero le condizioni per mantenere la distanza di sicurezza, anche quando l’alunno è seduto al banco. Il Commissario straordinario Domenico Arcuri aveva promesso  “11 milioni di mascherine al giorno nelle scuole”. La verità? Lo spiega bene l’associazione dei presidi: “Le mascherine basteranno solo per qualche giorno”.

 

“I banchi con le rotelle? Non sono arrivati”

Per non parlare dei banchi con le rotelle, non pervenuti. Come rivela un insegnante della scuola primaria Giulio Cesare del Pigneto: «I banchi monoposto non sono arrivati, adotteremo la soluzione alla cubana: un bambino dal lato corto e uno da quello lungo», spiega una di loro che preferisce non dire il nome. Qui gli alunni sono circa 400, altri 400 frequentano la media Piranesi dello stesso istituto comprensivo. «Sono molto preoccupata, manca pochissimo e ci sono ancora troppi punti interrogativi. Per esempio non abbiamo idea di come funzionerà la mensa. E poi le mascherine: ne sono arrivate solo 300, ma tra i due plessi siamo 147 lavoratori».

Si resta in attesa delle nomine di una parte dei docenti precari. Qualche numero? Al Blaise Pascal di Pomezia vicino Roma, «su 100 docenti ne mancano 35, tra cui 7 di sostegno, 9 di matematica e 6 di italiano» ha detto all’Ansa la preside Laura Virli

Il caso della scuola elementare Segurana di Ostia

Esempio eclatante di tante scuole del Lazio, ciò che è accaduto ieri mattina a Ostia. L’amara sopresa per centinaia di famiglie di bambini della scuola elementare “Segurana”. Alle ore 12 sul sito dell’Istituto Complessivo “Mar dei Caraibi” è apparsa una nota a firma del dirigente scolastico, dott.ssa Maria Carletti, nella quale viene comunicato che l’apertura della scuola elementare, prevista per lunedì 14, è sospesa. A motivare la decisione una comunicazione ricevuta venerdì 11 alle ore 21.20 dal Municipio X nella quale si precisa che non è stata possibile la realizzazione delle pareti divisorie nella palestra a causa del ritardo nell’arrivo dei materiali. “Si tratta di una situazione che poteva essere evitata, avvisando per tempo le famiglie, che ora dovranno riorganizzarsi pagando baby sitter o prendendosi permessi a lavoro”, tuonano i genitori.

“Non è accettabile assistere al continuo scaricabarile a danno solo delle famiglie e ci spiace notare che dal Municipio non vi è stato alcun rispetto anche nei confronti del corpo docente che è stato avvisato solo ieri a tarda serata. Crediamo che qualcuno debba assumersi le responsabilità e pagare per il ritardo con il quale sono giunte le comunicazioni”.