Sequestrati altri 240mila euro al compagno Panzeri: erano quasi tutti su un conto della figlia
Il gip di Bergamo ha congelato con un decreto di sequestro preventivo, su richiesta della procura che ha eseguito un ordine di investigazione europeo della magistratura belga nell’indagine Qatargate, sei conti correnti intestati ad Antonio Panzeri, alla figlia Silvia, all’ex segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini e a Francesco Giorgi, ex collaboratore dell’ex eurodeputato arrestato. In particolare, comunica il procuratore di Bergamo Antonio Chiappani, sono stati bloccati circa 200mila euro su un conto di Silvia Panzeri e 40mila su uno del padre.
La moglie di Panzeri presenta ricorso: vuole evitare il carcere in Belgio
La difesa di Maria Dolores Colleoni, moglie di Panzeri ex eurodeputato in carcere a Bruxelles per il Qatargate, ha intanto depositato ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d’Appello di Brescia che lunedì ha dato il via libera alla consegna al Belgio della 67enne. Il ricorso dei legali Angelo De Riso e Nicola Colli si basa su “problemi persistenti nelle carceri belghe, tra cui il sovraffollamento di lunga data e la carenza di personale”. Elementi che hanno portato martedì un altro collegio di giudici bresciani a rinviare a gennaio per approfondimenti la decisione sulla figlia Silvia Panzeri.
Per la moglie e la figlia di Panzeri, infatti, da Brescia sono arrivate nei giorni scorsi due decisioni diverse: per Colleoni, ha scritto il collegio, “sussistono i gravi indizi di colpevolezza” ed è stato dato il via libera alla consegna, mentre per Silvia Panzeri (sono entrambe ai domiciliari) i giudici hanno stabilito che il Ministero della Giustizia dovrà chiedere approfondimenti sulle condizioni delle carceri del Belgio. Il ricorso per la posizione di Colleoni blocca l’esecutività della consegna decisa dai giudici. Ora la Cassazione dovrà fissare udienza e la decisione potrebbe arrivare entro una decina di giorni. La seconda sezione della Corte d’Appello, guidata da Giulio De Antoni, ha ritenuto, in particolare, di concedere a Silvia Panzeri un rinvio al prossimo 3 gennaio: un termine per acquisire informazioni sulla situazione delle carceri belghe, dopo che i suoi due legali hanno illustrato un report del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti da cui sono emersi “una serie di problemi persistenti nelle carceri belghe, tra cui il sovraffollamento di lunga data e la carenza di personale”. Una questione riproposta ora anche in Cassazione per la moglie di Panzeri, che trae forza proprio dal provvedimento dei giudici bresciani. Il mandato d’arresto europeo per associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio a carico delle due donne era stato eseguito lo scorso 9 dicembre in Italia, quando in Belgio erano stati arrestati, tra gli altri, Panzeri, l’ex collaboratore Francesco Giorgi e la compagna Eva Kaili, ormai ex vicepresidente del Parlamento europeo.