Sette milioni di euro per un’autostrada. I lavori della Tiburtina scontentano tutti

La nuova viabilità nel tratto della tangenziale est che si affaccia sulla stazione Tiburtina ha raggiunto un obiettivo sempre difficile da realizzare. Quello di mettere d’accordo tutti. Su un’opera che era attesa da quindici anni e che rischia di essere ricordata come l’ennesima autostrada urbana. Con il suo carico insopportabile di automobili e di smog. Perché il progetto definitivo prevederebbe addirittura una arteria a quattro corsie. Larga cinquanta metri, circa il doppio della vecchia soprelevata. Che per carità, era uno dei più brutti esempi di quelle infrastrutture legate alla espansione selvaggia verso est della città negli anni ‘60. E che andava abbattuta. Talmente  brutta che anche Paolo Villaggio aveva ambientato una scena di uno dei film del suo celebre personaggio Fantozzi proprio in una casa che con il suo terzo piano affacciava esattamente ad altezza strada.

Ma dopo tanti anni di sofferenza i cittadini della Tiburtina si aspettavano molto di più e di meglio. Se non altro che venisse rispettato il progetto preliminare illustrato proprio dalla sindaca Raggi. Che doveva prevedere ampi spazi verdi, pista ciclabile e una mobilità dolce su tutta la zona. Invece sembra che le cose andranno in modo molto diverso. Così anche dal comitato di quartiere Stazione Tiburtina dopo gli applausi sono arrivati i fischi. E spendere oltre sette milioni di euro per essere contestati è veramente un record.

Altro che riqualificazione. La Raggi abbatte la tangenziale Est e ci fa un’autostrada

Dalla superstrada alla piazza della Stazione, alla Tiburtina arriva una colata di cemento. E i comitati insorgono

Il comitato dei cittadini della Stazione Tiburtina è sul piede di guerra. Perché dopo aver applaudito la sindaca Raggi per l’abbattimento della vecchia tangenziale sopraelevata ora la gente si è accorta dell’inganno. Che tradotto, significa della grande differenza tra il progetto green che doveva essere realizzato al posto del vecchio ecomostro e quello che effettivamente sarà. Il problema non è l’intervento dei privati, si legge sulla pagina Facebook del comitato. Anzi, se qualcuno vuole mettere dei soldi per riqualificare la città ben venga. Ma da quello che sappiamo, la parte pubblica sarà completamente slegata dagli altri interventi di riqualificazione urbana. Perché una volta realizzata una superstrada con una carreggiata di 50 metri qualunque altra opera ne rimarrà soffocata. E la qualità della vita dei cittadini non migliorerà affatto. Insomma rischiamo ancora una volta di investire tanto denaro pubblico. E di ritrovarci con l’ennesima occasione persa. Per dare un volto nuovo e più vivibile anche a questa parte della città. Così c’è chi si lamenta per il palazzo della BNL, che oscura tutta la visuale verso San Giovanni. E chi parla di una ennesima speculazione immobiliare. Ma tutti sono d’accordo che così com’è il progetto della nuova Tiburtina non vada bene. Chissà se dal Campidoglio faranno orecchie da mercante, o tenteranno in extremis qualche aggiustamento. Visto anche che da settembre saremo in piena campagna elettorale. E che proprio da queste parti la presidente grillina del quarto Municipio Roberta Della Casa è stata sfiduciata dai suoi stessi consiglieri. Prima di essere stata rimessa in sella dalla Raggi. Certo, dal rifacimento della Tiburtina la sindaca e i Cinque Stelle si aspettavano molto di più in termini di consenso sul territorio. Ma sembra che per ora dovranno accontentasi solo delle critiche.

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