Sfregio agli italiani: riaperto il ristorante della Camera. Subito richiuso

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Italiani umiliati e casta senza vergogna: riapre il ristorante della Camera. A quanto apprende l’AdnKronos, da questa sera, i deputati potranno tornare a consumare i loro pasti nei locali di Montecitorio. I parlamentari sono stati avvisati con un sms: “Dal lunedì al giovedì, presso i locali della ristorazione al piano Aula avrà luogo un servizio mensa con orario 19-21. Il servizio è attivo da oggi, 27 ottobre”. Fino a oggi, per le misure anticovid, era stato lasciato aperto solo il servizio d’asporto per i cibi. Da stasera invece saranno riaperte due sale su tre, con il permesso di ingresso, a quanto si apprende, a massimo quaranta deputati, nel rispetto delle normative anticontagio previste alla Camera. Tuttavia, il presidente della Camera Roberto Fico, appena appreso del prolungamento serale del servizio mensa a Montecitorio, d’intesa con i questori, ne ha deciso la chiusura.

Gli italiani a casa e i deputati a cena fuori?

Ma la cosa ha dato il chiaro segnale di quanto il governo se ne freghi degli italiani, e suscitato sacrosante polemiche. “La riapertura del ristorante alla Camera? E un fatto grave: li denunceremo alla magistratura per abuso di atti d’ufficio, perché si sono qualificati ancora una volta come cittadini diversi da tutti gli altri italiani, che invece sono costretti a mangiare a casa la sera”. Così il presidente del Codacons Carlo Rienzia. “La Camera evidentemente -ironizza Rienzi- si considera un alberghetto di buona categoria, perché è l’unica che può tenere un ristorante aperto mentre i ristoranti di tutto il resto d’Italia sono costretti a chiudere. A questo punto troveremo tutti una scusa per andarli a trovare, e poter usufruire anche noi del loro servizio”.

Sbeffeggiati dalla casta

Non mancano le ironie amare. “Strano. Certo causa tanto amaro in bocca. Però se riesco a prenotare ci vado anche io…”. Questa la prima reazione di Luciano Luzzi, titolare della storica trattoria romana del Celio ‘Luzzi’, commentando la notizia. “C’è sempre qualcuno più avvantaggiato degli altri – continua Luzzi – Conte e i suoi ‘capoccioni’ ci fanno chiudere alle 18 ma il ristorante alla Camera riapre…”. “Ma perché invece non vengono a mangiare da noi, così ci aiutano anche un po’? – prosegue Luzzi -. I ristoratori hanno rispettato e rispettano le regole: gel per le mani, sanificazione dei locali, mascherine e distanziamento, forse qualcuno è scivolato ed ha ecceduto, ma mai come nei mezzi pubblici dove la gente si ammassa e magari anche senza mascherina. E lì i controlli ci sono? Non mi pare proprio”.