Spazzatura, si ferma anche Viterbo. E adesso Roma è di nuovo in emergenza

Dopo lo stop arrivato da Cesena, anche l’impianto di trattamento dei rifiuti di Viterbo utilizzato da Ama per conferire una parte della spazzatura di Roma si è bloccato. Almeno temporaneamente, sembra per un guasto tecnico. Così le strade della Capitale sono di nuovo sporchissime. E i cassonetti strabordanti di sacchetti e immondizia di vario genere. Un grosso problema, specie con le temperature di questi giorni. Che però deriva direttamente dai pochissimi impianti disponibili per il trattamento. E dalla sostanziale mancanza di siti dove conferire. In poche parole, resta il problema annoso della discarica. Sul quale Comune e Regione giocano da tempo a rimpiattino. Così recentemente la Raggi ha ricordato in televisione che il bilancio di Ama è stato risanato. E che adesso si potrà procedere a nuove assunzioni. Bacchettando invece le politiche degli assessori di Zingaretti. Che ovviamente hanno subito replicato. Giudicando ‘surreali’ le affermazioni della sindaca. Dal momento che ben sette regioni stanno aiutando il sistema dei rifiuti di Roma a non collassare. E che la differenziata in città è tristemente ferma al 46%.

Ama alza bandiera bianca. Senza impianti non possiamo più raccogliere nulla

La battaglia politica sulla spazzatura rischia di trascinare Roma nel baratro

La battaglia che si sta giocando tra Regione e Campidoglio sulla spazzatura rischia di trascinare Roma in una situazione di non ritorno. Infatti a via Cristoforo Colombo hanno fatto il Piano rifiuti, ma i siti dove portare l’immondizia dovrebbe indicarli il Comune. Che però replica, niente più discariche in città dopo la chiusura di Malagrotta. Insomma, siamo di fronte al classico cane che si morde la coda. Con l’aggravante che anche i piccoli centri della provincia di nuove discariche non ne vogliono sentir parlare. Secondo il motto, ognuno si gestisca l’immondizia a casa sua. Intanto, Rocca Cencia è al collasso. L’impianto del nuovo salario e’andato a fuoco. E Malagrotta è chiusa. Così se salta una casella, come è successo a Cesena e ora a Viterbo, tutto il sistema collassa.

La Capitale da sola non ce la fa

Roma da sola non ce la fa a gestire la spazzatura che produce. E di chiunque sia la colpa, questo è un grosso problema. Perché gli aiuti esterni costano. E poi le altre amministrazioni possono cambiare idea. Così la strada rimane sempre la stessa. Gestire l’emergenza e potenziare la differenziata. Ma anche fare scelte chiare sui nuovi impianti. La Raggi su RaiUno da Serena Bortone sull’argomento, ha risposto così. “I rifiuti? Sono infuriata su questo argomento. Ora abbiano sistemato il debito di Ama e stiamo assumendo. Sono già in strada i nuovi spazzini. Ci sono i nuovi mezzi e stiamo comprando cassonetti e impianti. Se Ama avesse avuto i conti in ordine avremmo potuto farlo subito. La Regione inoltre non sta facendo il suo dovere”. Secca la replica da via Cristoforo Colombo. Affidata all’assessore Valeriani . “Solo pochi giorni fa, grazie al sostegno della Regione, sono stati attivati nuovi accordi con diversi operatori in cinque regioni italiane per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti di Roma. Accordi che  hanno permesso di mettere in sicurezza la capitale del Paese per i prossimi sei mesi. Ora il problema è il decoro e la pulizia della città. Una situazione di degrado frutto dell’inefficienza gestionale dell’Ama e dell’incapacità amministrativa del Campidoglio”. Quindi Valeriani ha concluso: “Comprendiamo che la riconoscenza è un sentimento difficile da esternare, soprattutto in campagna elettorale. Ma le accuse alla Regione da parte della sindaca sono veramente surreali”.

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