Spread alle stelle, rispunta Monti: “Non è colpa di Draghi”. Ma con Berlusconi davano la colpa al governo

Monti Draghi

”Si torna a parlare di scudo anti-spread. Allora nel 2011 lo spread toccò 574 punti. Furono avviate dure misure di risanamento. L’Italia non chiese che l’Europa la salvasse, ma solo che si tenesse conto che il nostro spread incorporava una grande parte non ‘fatta in casa’”. Lo spiega in un’intervista al Corriere della Sera, l’ex premier Mario Monti.

“Era il premio per il rischio-euro che, in quella situazione di crisi nell’eurozona – dice l’economista milanese – i mercati chiedevano a chiunque emettesse titoli in euro. E in misura maggiore per i Paesi che avevano i debiti pubblici più elevati, creati nel passato, anche se stavano conducendo politiche per ridurre il disavanzo”. 

Monti parla dello scudo anti-spread

”A venerdì lo spread era a 234 punti. Ben superiore a quello francese (62), spagnolo (130), portoghese (126), cipriota (165) e poco più basso di quello greco (288)” prosegue Monti. “Ma al livello attuale il nostro spread è giunto dopo una continua salita iniziata dal minimo di 90 del febbraio 2021, alla fine del governo Conte. Con uno spread tutto ‘fatto in casa’, e in assenza di crisi nell’eurozona, non siamo nelle condizioni più favorevoli per ‘pretendere’ che la Bce si allontani dalla rotta per favorire un Paese che si è messo da sé in questa situazione, pur fruendo di un governo particolarmente autorevole e dopo essere stato il Paese meglio trattato dall’Europa da diversi anni a questa parte (vedi quota dei fondi del Next Generation EU e enorme accollo di titoli da parte della Bce)”.

”Dal 2015 a oggi, con varianti da governo a governo, le riforme strutturali sono state spesso ritardate e annacquate, quando non si è cercato di cancellare quelle introdotte -prosegue Monti-. La condiscendenza europea sui disavanzi si è spesso tradotta in spesa corrente (bonus in primis) più che in investimenti pubblici. Lo ‘scostamento di bilancio’, introdotto come eccezionale nella riforma costituzionale del 2012, è ora routine. Bene ha fatto il governo – ha concluso Monti – negli ultimi mesi, a palesare opposizione a nuovi usi disinvolti”. Insomma, quando lo spread era alto con Berlusconi era colpa del governo, con Draghi è la congiuntura.