Strage dei cinghiali, Raggi e Zingaretti rischiano il Tribunale

Adesso la sindaca Raggi e il presidente della Regione Lazio Zingaretti rischiano di finire a processo. Per i fatti dell’ottobre scorso, quando un’intera famigliola di cinghiali era stata soppressa in un parco dell’Aurelio. La vicenda aveva creato già all’epoca un notevole scalpore. Soprattutto per le modalità che sarebbero state adottate per la cattura e l’abbattimento degli animali. E per le parole poco urbane che sarebbero state rivolte da alcuni dirigenti comunali presenti in loco agli attivisti che protestavano. Chiedendo che gli animali venissero lasciati in pace. E semmai messi in sicurezza, presso qualche fattoria disposta ad accoglierli.
Tutti contro l’abbattimento dei sette cinghiali, dalla Brambilla alle associazioni animaliste
Anche l’ex ministro Vittoria Brambilla era intervenuta. Dichiarando che se fosse stata coinvolta avrebbe ben volentieri preso in carico gli animali. Evitando di fargli fare quella fine orribile. Sulla questione della soppressione della mamma cinghiale e dei suoi sei piccoli sembrava poi essere calato il silenzio. Ma evidentemente il fuoco covava sotto alla cenere. Visto che anche le dimissioni della delegata della sindaca al benessere degli animali Loredana Pronio sembra siano scaturite proprio da questo caso. Adesso a riaccendere gli animi ci ha pensato Gabriella Caramanica, segretario nazionale del partito Rivoluzione Animalista. Che ha annunciato di aver sporto denuncia contro sindaco e presidente di Regione. Per il presunto mancato rispetto del protocollo di intesa per il contenimento della presenza dei cinghiali. Che da nessuna parte, prevederebbe per questi animali una fine così orribile.

Cinghiali uccisi, la Brambilla contro il Comune. E spuntano striscioni e fiori
Gli animalisti all’attacco, compiuta una barbara esecuzione
Si sarebbe trattato di una esecuzione barbara e sommaria. Tra l’altro contraria al protocollo sottoscritto da comune di Roma, Città metropolitana e Regione Lazio. Questa la posizione espressa in un duro comunicato dal partito Rivoluzione Animalista, con la sua segretaria Gabriella Caramanica. Che adesso vuole trascinare le istituzioni in Tribunale sulla vicenda dell’abbattimento della famigliola di cinghiali avvenuto ad ottobre.
Così, in una nota, il segretario nazionale del partito Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica.