Strage di Colle Salario, in aula l’imputato Campiti insulta il marito della vittima: “Stai zitto ladro”

Strage Colle Salario

Momenti di tensione questa mattina in aula durante l’apertura d’udienza del processo per il massacro di via Monte Giberto a Colle Salario, la cosiddetta “strage di Fidene“. L’imputato Campiti per la prima volta è stato ascoltato e in aula – secondo quanto riporta Ansa – ha dato voce ad alcune sue dichiarazioni spontanee: “Leggete con attenzione il mio blog e le denunce che ho fatto per avere una idea più chiara del perché siam arrivati qui”. Un’affermazione che non è sicuramente piaciuta al marito di una delle vittime che si è alzato in aula e ha gridato: “mia moglie non scriveva blog”. A quel punto Campiti ha risposto: “Stai zitto ladro”. Parole a cui l’uomo ha reagito tentando di raggiungere l’imputato, ma è stato bloccato dagli avvocati e dalle forze dell’ordine. Dopo alcuni minuti è tornata la calma e l’imputato, anche su sollecitazione della Corte d’Assise, si è allontanato dall’aula.

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La strage di Colle Salario nel 2022

L’11 dicembre 2022, Claudio Campiti passò al poligono di tiro a ritirare la pistola che usava di solito e fece fuoco sui condomini del consorzio Valle Verde, riuniti in assemblea, uccidendo quattro donne: Nicoletta Golisano, Elisabetta Silenzi, Sabina Sperandio e Fabiana De Angelis. Dopo i primi spari la pistola di Claudio Campiti si inceppò, ma l’uomo riuscì a sbloccarla e a continuare a sparare.

Al consorzio “molti avevano paura di lui”

“Ha colpito a caso”. Lo ha detto questa mattina in aula nel processo in Corte d’assise a Roma una delle 5 persone ferite quella mattina durante la riunione del consorzio Valleverde. “Ho visto la gente per terra, il sangue”. “Sono stata colpita e ferita”. Ha anche detto la testimone ricordando che nel consorzio “molti avevano paura di lui. Anche se Campiti non pagava, lo lasciavamo perdere, lo sopportavamo”, racconta la donna sostenendo anche che “ora è più difficile anche vendere, c’è stato un fermo dopo quello che è successo”.