Superghino, possibili irregolarità e mancati controlli: fari puntati sulla gestione dell’impianto sportivo di Ciampino

Superghino Ciampino

Un impianto sportivo pubblico che, negli anni, si è trasformato in qualcosa di molto più complesso, con attività non autorizzate, anomalie nella gestione e possibili violazioni delle normative vigenti. Il Movimento 5 Stelle di Ciampino ha deciso di vederci chiaro sulla situazione del Superghino, il centro sportivo di via Superga, denunciando irregolarità e inadempienze che si sarebbero protratte per oltre 15 anni.

A lanciare l’allarme è il consigliere comunale Mauro Del Tutto, che ha presentato una serie di esposti alle autorità competenti, chiamando in causa la Procura di Velletri, la Corte dei Conti del Lazio, la Guardia di Finanza e persino l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’obiettivo? Fare luce su una gestione che potrebbe aver arrecato un danno economico al Comune e creato una disparità di trattamento nei confronti degli operatori del settore ristorazione.

Cosa non torna nella gestione del Superghino?

Secondo le segnalazioni raccolte dal M5S, il nodo centrale della vicenda riguarda il meccanismo di affidamento e utilizzo dell’impianto sportivo. Tra le criticità evidenziate, l’affidamento e concessione della piscina comunale con presunte irregolarità nella gestione. Presenza di un’attività di ristorazione non autorizzata, che da anni opererebbe senza le necessarie licenze. Occupazione del suolo pubblico in modalità poco trasparente, con spazi utilizzati senza le dovute concessioni.

Ma anche rischi per la sicurezza pubblica, legati alla gestione della ristorazione all’interno della struttura. Mancati controlli da parte del Comune di Ciampino, che potrebbe essere responsabile di una “culpa in vigilando”. Concorrenza sleale nei confronti degli altri ristoratori della zona, a causa di un’attività che, se confermata nelle modalità denunciate dal M5s, potrebbe violare le regole del libero mercato.

M5s: “Chiarezza su un’opacità durata troppo a lungo”

Il consigliere Mauro Del Tutto non usa mezzi termini: Parliamo di una struttura pubblica che, nel tempo, si è trasformata in un’attività ben più ampia rispetto alla sua destinazione iniziale. Il punto è che lo ha fatto senza alcuna autorizzazione, operando con continuità e creando un evidente squilibrio rispetto agli altri operatori del settore”.

Le accuse del M5s puntano il dito contro un rapporto poco chiaro tra l’Ente comunale e i concessionari dell’impianto, con associazioni sportive dilettantistiche interconnesse tra loro, che avrebbero gestito la struttura in modo da rendere difficili i controlli e favorire un’opacità amministrativa.

“Ciò che più ci lascia sconcertati”, aggiunge il M5s, “è il silenzio dell’Amministrazione comunale su una situazione che va avanti da anni. Per questo, confidiamo nel lavoro della magistratura e ci impegniamo a tenere la cittadinanza costantemente aggiornata su ogni sviluppo”.

Ora la palla passa alle autorità competenti: l’indagine potrebbe portare a conseguenze importanti per la gestione del Superghino e per chi, negli anni, ne ha beneficiato.