Torvaianica, addio allo stabilimento da 6mila metri quadri di spiaggia: il Comune ‘caccia’ il concessionario

Torvaianica, addio allo stabilimento più grande di Pomezia da 6mila metri quadri di spiaggia e mare: il Comune ‘caccia‘ il concessionario. Torvaianica perde uno dei suoi stabilimenti storici. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha respinto oggi 31 gennaio il ricorso presentato circa 2 anni fa dalla società che gestiva lo stabilimento balneare situato al centro di Torvaianica (per conoscere il nome, vai sul sito del Tar del Lazio). Confermando la necessità dello sgombero dell’ampia area demaniale sulla base di una precedente revoca della concessione demaniale da parte del Comune di Pomezia. Una decisione, quest’ultima, già confermata da due gradi di giudizio. Con questa decisione, l’area di 6.000 metri quadrati dovrà essere liberata, segnando la fine di un lungo contenzioso. Si tratta del terzo ricorso giudiziario che conferma la bontà delle cdecisioni comunali, dopo una prima sentenza del Tar del Lazio, una seconda sentenza del Consiglio di Stato e, ora, una nuova e seconda sentenza sempre del Tar del Lazio.
Torvaianica, addio allo stabilimento balneare più grande di Pomezia
La vicenda ha avuto inizio con la decadenza della concessione demaniale, disposta dal Comune di Pomezia nel 2020. La decisione era stata presa a seguito della cessione non autorizzata a terzi di beni oggetto della concessione. Almeno questa è la versione del Comune. Una violazione che ha portato alla revoca dell’autorizzazione. Il gestore dello stabilimento aveva impugnato il provvedimento prima al TAR e successivamente al Consiglio di Stato, senza successo. Ogni tentativo di ribaltare la decisione è stato respinto. Rendendo definitiva la decadenza.

Il Comune insiste e ‘caccia’ il concessionario: stop allo stabilimento
Nonostante i vari ricorsi, il Comune ha proceduto con l’ordinanza di sgombero nel 2022, ordinando alla società di lasciare l’area. Il gestore ha presentato un nuovo ricorso contro questa decisione. Sostenendo che parte dell’area contestata non appartenesse effettivamente al demanio marittimo. E che non fosse stata condotta un’adeguata verifica dei confini. Tuttavia, il TAR ha stabilito che la documentazione fornita non era sufficiente a dimostrare questa affermazione e ha confermato la validità del provvedimento comunale.
Uno degli argomenti sollevati dalla società riguardava inoltre l’erosione costiera, che avrebbe potuto modificare i confini dell’area demaniale. Il tribunale ha ritenuto questa motivazione troppo generica e priva di riscontri documentali, non sufficiente per mettere in dubbio la legittimità dell’ordinanza di rilascio.
Il Tar del Lazio boccia lo stabilimento: l’area demaniale va liberata
Un ulteriore tentativo di bloccare lo sgombero è stato avanzato facendo riferimento a una normativa del 2022. Una legge che ha prorogato alcune concessioni demaniali. Tuttavia, il TAR ha chiarito che tale proroga si applica solo alle concessioni in essere alla data dell’entrata in vigore della legge. Essendo la concessione già decaduta nel 2020, la norma non risultava applicabile al caso in questione.
Con questa sentenza, lo stabilimento dovrà ora abbandonare l’area, lasciando libero lo spazio sul litorale di Torvaianica. Il futuro dell’area resta incerto, ma il Comune di Pomezia potrebbe valutare nuove soluzioni per garantire la fruibilità pubblica della spiaggia.
Il provvedimento segna un punto fermo nella gestione delle concessioni demaniali, confermando l’importanza del rispetto delle normative e della trasparenza nella gestione delle aree pubbliche. La sentenza, inoltre, ribadisce il principio secondo cui le concessioni non possono essere rinnovate o prorogate in assenza di un titolo valido, consolidando la linea di rigore seguita dalle amministrazioni locali nella gestione del demanio marittimo.
Il Comune di Pomezia ha annunciato che avvierà un piano per la riqualificazione dell’area, con l’obiettivo di renderla accessibile alla cittadinanza e favorire un utilizzo sostenibile della spiaggia. Le autorità locali stanno valutando diverse opzioni, tra cui la possibilità di destinare l’area a un utilizzo pubblico gratuito o di bandire una nuova concessione nel rispetto delle normative vigenti.