Tutorial per il suicidio perfetto: chiuso il sito che ha aiutato a morire (almeno) tre ragazzi italiani

tutorial suicidio

Avevano realizzato un agghiacciante tutorial on line per il suicidio. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha effettuato in questi giorni l’oscuramento di un sito internet che ospitava una community con oltre 17.000 inscritti in tutto il mondo, tra cui anche ragazzi italiani, tutti legati dal comune interesse di trovare supporto concreto e morale nel portare a compimento propositi suicidari.

17mila iscritti al sito che ospitava il tutorial per il suicidio


Le indagini, affidate alla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Polizia di Stato ed al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “Lazio”, sono state avviate a seguito dei decessi di due ragazzi di 19 anni verificatisi a febbraio e dicembre dell’anno scorso, all’interno di due strutture ricettive della Capitale, proprio dopo aver ingerito un preparato a base di nitrito di sodio.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha quindi emesso il provvedimento che, almeno nel territorio italiano, inibisce a chiunque l’accesso al sito. Proseguono le indagini, anche di natura tecnica, al fine di risalire all’identità di tutti coloro che a vario titolo, sono coinvolti nella mortale attività.

I precedenti agghiaccianti di due giovani a Roma

Da mesi è allarme social per il tutorial del suicidio dopo che tre adolescenti italiani si sono ammazzati col veleno acquistato su internet. L’ultimo caso ha riguardato una diciannovenne di Latina, che si è ucciso in un albergo della stazione Termini. Tre casi ufficiali in pochi mesi, ma potrebbero essere molti di più.

Fabio, 19 anni, studente appena diplomato al liceo linguistico di Latina, si è ucciso in un hotel romano la notte del 9 dicembre 2020. Il giovane ha impiegato una sostanza apparentemente innocua, utilizzata nell’industria alimentare come colorante. Tuttavia, sul web è possibile trovare qualsiasi informazione e anche ogni tipo di suggerimento. Anche il più scellerato. E su alcuni forum il prodotto, che è incolore, insapore e incolore, viene descritto come un potente veleno se in dosaggio superiore.

Matteo Cecconi 18 anni di Bassano del Grappa ad aprile si è ammazzato durante una lezione a scuola con la didattica a distanza. Appena 14 mesi fa un altro diciannovenne, a metà febbraio del 2020, aveva fatto la stessa tragica scelta, in una pensioncina della Capitale. Il giovane, dopo aver bevuto dal bicchiere zeppo di veleno, si era pentito e aveva chiamato i soccorsi. Ma quando era arrivata l’ambulanza il ragazzo era già morto. Anche dietro questo suicidio c’è l’ombra del sito maledetto.