Tutti vogliono i ‘tamponi’ per Natale. E impazza il mercato nero

Le richieste di sottoporsi ai tamponi per sapere se si è positivi o meno al coronavirus sono aumentate vertiginosamente in questi ultimi giorni. Cosa anche normale, perché tutti vogliono sentirsi più sicuri sotto Natale. Quando magari è in programma una visitina veloce ai nonni, con tanto di nipotini al seguito. Nel rispetto delle regole, certo. Ma con la volontà di non infettare nessun familiare. Allora una gran parte dei cittadini romani vorrebbe sottoporsi al test. Magari appena chiuse le scuole e nel primo giorno di ferie. Come per dire, se non ho contratto il virus sul lavoro e se mio figlio non è stato contagiato in classe o sull’autobus, per le Feste possiamo stare più sereni. Il problema però è che i reagenti cominciano a scarseggiare. E le prenotazioni stanno slittando all’anno nuovo. Visto che secondo i dati disponibili oltre 250 mila persone nella Capitale vorrebbero essere ‘tamponate”.

Allora, come accade quasi sempre quando la domanda è superiore all’offerta, si è affacciata la minaccia del mercato nero. Con interi kit di test destinati a medici, farmacisti e infermieri che sono stati sottratti in qualche modo alle consegne. E indirizzati verso semplici privati. Cosa che, ricordiamo, è tassativamente vietata. Innanzi tutto per ragioni di sicurezza, a tutela degli stessi pazienti.

Odissea drive in e tamponi, rabbia e proteste esplodono in rete

Sequestrati tamponi e test sulla Tiberina. Sanzionati laboratori e cliniche in tutto il Lazio

I Carabinieri dei NAS hanno scoperto e sanzionato un imprenditore che operava in zona nord, sulla Tiberina. E che aveva accumulato diverse centinaia di kit per effettuare tamponi rapidi antigenici o molecolari. Destinati a perdonale sanitario, ma pronti ad essere immessi sul mercato. Ad un prezzo ‘agevolato’ di 20 euro. Quindi anche inferiore ai 22 imposti dall’ordinanza regionale. Adesso tutto il materiale è stato sequestrato, e per ora all’uomo è stata comminata una sanzione di 3 mila euro. Ma le Forze dell’Ordine starebbero ancora indagando, per vedere come tutto ciò sia stato possibile. E se il deposito sequestrato non possa rappresentare la punta dell’iceberg di qualche giro più grosso. Magari controllato dalla criminalità organizzata. Intanto, altri controlli hanno portato a sanzionare un laboratorio sul litorale. Che forniva prestazioni complete, dal test rapido al sierologico. Senza però aver mai avuto l’autorizzazione. E altri 9 centri, tra cliniche private e ambulatori, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento per i prezzi gonfiati che avrebbero applicato al servizio. Fino a tre volte quanto previsto dalla Regione, che ricordiamo ha fissato il costo massimo del test a 22 euro. Insomma, Natale arriva e il mercato nero impazza. Anche per il covid. Della serie, al peggio non c’è davvero mai fine.

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