Vaccini ai ragazzi tra i 12 e i 16 anni: a Roma e nel Lazio si inizia oggi

“La campagna vaccinale nel Lazio prosegue il suo corso, con l’unico obiettivo di mettere in sicurezza la popolazione. Secondo le recenti disposizioni del Ministero della Salute, i vaccini AstraZeneca già da oggi nel Lazio saranno somministrati solo ed esclusivamente agli over 60, cioè a partire da chi ha già compiuto 60 anni. Già dalla giornata odierna, tutti i cittadini con meno di 60 anni, anche chi ha avuto una prima dose di AstraZeneca, riceveranno esclusivamente vaccini Mrna, ovvero Pfizer o Moderna”. Lo fa sapere l’Unità di crisi della Regione Lazio.

Vaccini nel Lazio: fascia di età tra 12 e 16 anni

“Stamattina sono anche iniziate regolarmente le vaccinazioni junior 12-16 anni con vaccino Pfizer, le operazioni si stanno svolgendo con il massimo ordine, nel pieno della sicurezza e del rispetto delle norme e delle famiglie – prosegue – Il cambiamento indicato dal governo non influisce sulle prenotazioni effettuate, che sono tutte confermate, il Piano vaccinale della Regione Lazio non subisce nessuna interruzione, prosegue senza sosta anche grazie alla collaborazione con la struttura commissariale che ha assicurato pieno sostegno”.

“Il Comitato tecnico scientifico raccomanda che le Regioni ogniqualvolta promuovano eventi Open Day che sensibilizzano alla vaccinazione anti-Sars-CoV-2, rispettino le indicazioni per fasce d’età, rendendo quanto più possibile l’approccio alla vaccinazione omogeneo sul territorio nazionale”. E’ quanto si legge nel verbale n. 27 del Cts, di ieri, in cui è stato fornito il parere sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca a partire dai 60 anni e sulla possibilità, per chi ha già fatto la prima dose, di completare il ciclo con un vaccino a mRna.

Vaccini: le raccomandazioni del Cts

Non solo sui vaccini nel Lazio, ma in tutta Italia, il Cts ha chiarito che “il rapporto rischi/benefici connesso all’utilizzo del vaccino Vaxzevria è influenzato, in maniera determinate, dallo scenario epidemiologico in atto”. E “lo scenario epidemiologico del Paese ha, fortunatamente, avuto un’evoluzione in senso positivo, da un livello di incidenza intermedio a basso, in misura anche maggiore di quella prevedibile poche settimane fa”.

“Il cambiamento di scenario epidemiologico – si legge nel verbale – in considerazione del basso livello di circolazione virale e della prevalente disponibilità di vaccini a mRna, tenuto conto del principio di massima cautela e del principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi, consente di attualizzare le indicazioni vigenti”. E quindi consente di “di rafforzare la raccomandazione per l’uso della prima dose del vaccino Vaxzevria nei soggetti di età superiore a sessanta anni, nei quali il beneficio derivante dalla vaccinazione supera i potenziali rischi collegati allo sviluppo di fenomeni” trombotici.

Per quel che riguarda la seconda dose, per chi ha già fatto AstraZeneca, “è raccomandato continuare la somministrazione con il vaccino Vaxzevria per i soggetti di età superiore a sessanta anni. Sotto i sessant’anni di età, pur essendo, come sopra ricordato, i fenomeni trombotici assai meno frequentemente associabili alla somministrazione della seconda dose, in ottemperanza a un principio di massima cautela ispirato a prevenire l’insorgenza di fenomeni Vitt (vaccine-induced thrombotic thrombocytopenia), in soggetti a rischio estremamente basso di sviluppare patologia Covid-19 grave, nonché in ottemperanza del principio di equo trattamento sopra richiamato, si ritiene raccomandabile l’utilizzo di un vaccino a mRna nei soggetti di età inferiore ai 60 anni. La somministrazione della seconda dose a mRna dovrebbe avvenire – sulla base di studi disponibili – a una distanza compresa tra le 8 e le 12 settimane dalla somministrazione della prima dose di Vaxzevria”.