Vaia (Spallanzani), autobus troppo pieni. Mezzi militari per portare i ragazzi a scuola

Gli autobus nelle grandi città e a Roma in particolare sono ancora troppo pieni. Ma le scuole non vanno chiuse, finchè possibile. Così come è giusto praticare l’attività sportiva. Così per superare il problema del distanziamento impossibile su bus e metropolitane il direttore sanitario dello Spallanzani lancia una proposta. Destinata sicuramente a fare scalpore. Utilizzare i mezzi militari per portare a scuola gli studenti. Garantendo quella sicurezza nel trasporto che adesso purtroppo sembra mancare. Non esiste un numero esatto per stabilire quando un mezzo pubblico è troppo affollato, ha dichiarato il professor Vaia in una intervista rilasciata al corriere.it. Ma certamente autobus e metropolitane sono tra i principali incubatoi del virus in questo periodo. Ecco perchè è importante e urgente decongestionarli. Penso che potrebbero per esempio essere utilizzati pullman dei privati. Visto che purtroppo a causa del covid in questo periodo stanno lavorando pochissimo. Ma anche l’Esercito, che ha già fornito tanta assistenza alla popolazione dall’inizio della pandemia. E che ha in dotazione pullman e altri veicoli che porterebbero essere messi a disposizione. Insomma, la posizione del luminare dello Spallanzani è chiara. Non chiudere di nuovo tutto, non lasciarsi prendere dal panico. Ma osservare la massima prudenza, con senso di responsabilità.. E fiducia che alla fine avremo la meglio sul virus.

Allarme dallo Spallanzani: “Il virus arriva a scuola dalle famiglie. Occhio ai trasporti”

Vaia, non demonizziamo i giovani e lo sport. E per il rientro a scuola non serve sempre il tampone obbligatorio

Non demonizziamo i giovani. Che già devono rinunciare a tanto in questo periodo. Per questo ad esempio è importante continuare a fare sport, anche se nella massima sicurezza. E non chiudere le palestre e le piscine. E’chiara la posizione di Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani. E luminare nel campo delle malattie infettive e della ricerca che ci porterà a sconfiggere il covid 19. Dobbiamo avere tutti un grande senso di responsabilità ed adottare i comportamenti giusti, ha continuato Vaia in una intervista rilasciata al corriere.it. Ma non dobbiamo avere paura. Usciremo da questa situazione, e le strade sono due. O una immunità di gregge, ma siamo ancora lontani. Visto che i contagiati rispetto ai tampini effettuati sono sotto al 10 per cento. O il vaccino. Ci stiamo lavorando anche allo Spallanzani, ma non posso anticipare nulla ha proseguito Vaia. I primi riscontri ci saranno tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Ma anche le terapie per combattere il virus sono migliorate. Aprire la possibilità di fare i tamponi anche ai provati è giusto, decongestiona gli ospedali e i drive in. Ma anche qui ci vuole misura. Per esempio obbligare a fare il tampone dopo un rientro a scuola per un raffreddore o una influenza di stagione non ha senso. Sono i medici di base e i pediatri di famiglia che devono decidere. E lo faranno certamente per il meglio.

Coinvolgere i medici di base è fondamentale. E a Monteverde parte l’iniziativa 10×10

Un ruolo fondamentale nella lotta contro il coronavirus è quello che stanno svolgendo i medici di base e i pediatri di famiglia. Ne è convinto il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia. Che annuncia anche una nuova iniziativa a Roma, nel quartiere di Monteverde. Si tratta di un esperimento, fa sapere Vaia. Che coinvolge dieci medici di base. Ognuno di loro prenderà in carico dieci pazienti covid in isolamento domiciliare. Seguendoli, e se necessario svolgendo anche esami a domicilio come le ecografie polmonari. E somministrando all’occorrenza le terapie sperimentali validate dallo Spallanzani. Un passo in più per limitare la diffusione del virus e per guarire più velocemente. Sperando di lasciarci presto alle spalle questa terribile pandemia.

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