Vaiolo delle scimmie, ci mancava anche questa. Rieccoci con vaccini e quarantene

Dopo il covid, ci mancava anche il vaiolo delle scimmie. Eppure, questa nuova emergenza epidemiologica non è affatto da trascurare. Secondo quanto riferisce il Ministero della salute, sono infatti saliti a 505 i casi accertati in Italia. Di questi, 104 riguardano direttamente il Lazio. Particolare anche la diffusione tra i sessi, perchè questa forma di vaiolo sembra colpire quasi esclusivamente i maschi. Ben 501, contro le sole 4 donne colpite. Una situazione che sta diventando grave, e così ci si muove sul fronte del vaccino. Con l’istituto Spallanzani in prima fila, già pronto per partire con la sperimentazione del nuovo siero. Che da quanto si apprende, andrebbe inoculato una prima volta. E poi di nuovo, dopo un intervallo di 2 o 3 mesi. Certo, tra quarto richiamo per il covid, antinfluenzale e vaccino contro il vaiolo delle scimmie, in autunno rischieremo di avere un braccio come un colabrodo. In questo ultimo caso però, bisogna ancora decidere tutto. Perché per mettere in commercio un farmaco o un vaccino, serve innanzi tutto l’ok dell’Ema. Poi, bisognerà stabilire come isolare i positivi. E già si parla di possibili quarantene. Ma andiamo con ordine.

Individuato il vaiolo delle scimmie nel liquido seminale: è allarme sulla trasmissione sessuale

Il nuovo vaiolo può diventare un’emergenza, parte il vaccino sperimentale

“Lo Spallanzani ha offerto la propria disponibilità ad essere centro regionale di riferimento per la vaccinazione per il monkeypox. Abbiamo offerto, inoltre, la nostra expertise anche con il contributo delle associazioni per una corretta campagna di informazione. Attendiamo le linee guida ministeriali alle quali stiamo attivamente collaborando”, ha detto il direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia.

Il vaccino del vaiolo per monkeypox, secondo quanto hanno spiegato fonti dalla Regione Lazio, prevederà una prima dose e un richiamo da somministrare dopo un intervallo di 2-3 mesi. Dunque, è vero che lo Spallanzani si è detto pronto a partire, ma la Regione fa sapere che l’ultima parola – come da prassi in questi casi – ce l’ha il ministero della Salute. Per definire i criteri di selezione della platea di pazienti da immunizzare.

Riecco le quarantene

E proprio martedì, il ministero della Salute ha emanato una circolare che indica la possibilità, per i contatti stretti, di fare ricorso alla quarantena. “In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie”.

I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine come andare al lavoro e frequentare la scuola (e in questi casi la quarantena non è necessaria), specifica ancora il ministero. Per i contatti stretti è indicato di evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono in regime di sorveglianza. In attesa del pronunciamento dell’Ema, il ministero della Salute e la Regione Lazio vogliono farsi trovare preparati.