Velletri, droga, telefoni e minacce nel carcere: 10 arresti e sequestri da 100mila euro

Dieci persone – tra cui due donne e diversi stranieri – sono finite in manette nell’ambito di una maxi operazione scattata all’alba nel carcere di Velletri: l’inchiesta ha smascherato un sistema collaudato per introdurre droga di vario genere, come cocaina e hashish tra le mura dell’istituto penitenziario, con un giro d’affari stimato in oltre 100.000 euro.
A eseguire i provvedimenti – nove custodie cautelari in carcere e un arresto ai domiciliari – sono stati i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Velletri, insieme ai militari del Comando Provinciale di Roma, con il fondamentale supporto della Polizia Penitenziaria.

Droga nascosta nelle scarpe, nei pacchi e lanciata oltre le mura
L’indagine, condotta tra settembre 2024 e giugno 2025, è partita da un arresto in flagranza: un uomo sorpreso a tentare di introdurre stupefacenti nel carcere, nascosti nelle scarpe.
Da lì, gli investigatori hanno ricostruito un meccanismo ben organizzato: droga occultata in pacchi destinati ai detenuti, nascosta in oggetti di uso quotidiano o addirittura lanciata dall’esterno in punti prestabiliti, per poi essere recuperata all’interno.
Il sistema prevedeva che lo spaccio partisse solo dopo il pagamento da parte dei familiari dei detenuti, spesso tramite ricariche su carte prepagate intestate a prestanome. Ritardi o mancati pagamenti generavano tensioni e, in almeno un caso, un detenuto è stato vittima di estorsione con minacce di violenza fisica.
Telefoni, minacce e collegamenti con una precedente inchiesta
Cinque degli indagati erano già detenuti per altre cause, uno ai domiciliari e quattro in libertà.
Le indagini hanno rivelato che alcuni utilizzavano telefoni cellulari e microtelefoni per comunicare con l’esterno, ordinare droga e intimidire i familiari. Nel blitz sono stati sequestrati tre cellulari, un microtelefono, caricabatterie – anche artigianali – e auricolari.
Questa operazione si innesta su una precedente inchiesta del maggio 2024, conclusa con oltre 30 arresti per fatti analoghi. Proprio grazie a quell’esperienza, gli investigatori hanno potuto mappare la rete di rapporti tra mittenti e destinatari, seguendo il flusso di denaro e ricostruendo il sistema illecito.
Al termine delle operazioni, tutti gli arrestati sono stati tradotti nelle case circondariali di Roma, ponendo fine – almeno per ora – a un traffico di droga che aveva trasformato il carcere di Velletri in un vero e proprio mercato nero.