Vergogna sindacale: hanno lo stipendio ogni mese, non li possono licenziare, e scioperano pure

Manifestazione sindacale

Follia sindacale. I sindacati della Triplice confermano lo sciopero dei dipendenti pubblici per mercoledì 9. Proprio il giorno dopo la festa dell’Immacolata, e dopo il ponte del lunedì. Strana coincidenza. E perché poi? Per il rinnovo del contratto, ossia per avere soldi in più. Lo scandalo è che i dipendenti pubblici notoriamente sono illicenziabili, a meno che non ammazzino qualcuno. E poi sono gli unici che in questo drammatico periodo ricevono lo stipendio tutti i mesi, per giunta standosene a casa in smart working. E’ vergognoso non avere rispetto per chi lo stipendio non ce l’ha più, è un affronto a tutti gli italiani in difficoltà. Questo sciagurato sciopero sarà ricordato per anni come la più grande vergogna del sindacato.

Il pretesto sindacale: ci hanno convocati tardi….

Ecco come si giustificano i sindacati per il lungo ponte. “Se la ministra Dadone voleva evitare lo sciopero ci chiamava prima e non per parlare solo di contratto ma anche di assunzioni e sicurezza. È la dimostrazione che la ministra non ha un’idea di investimenti complessivi sul lavoro pubblico e risposte per le emergenze”. Così fonti sindacali rispondono alla convocazione della ministra della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, per giovedì 10 dicembre, il giorno dopo lo sciopero dei servizi pubblici proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, in merito ai rinnovi contrattuali 2019-2021.

Stanziati 3,8 miliardi di euro per i dipendenti pubblici

Persino i grillini, da sempre alleati della Triplice, protestano. “Lo sciopero indetto dai sindacati per il prossimo 9 dicembre era fuori luogo già prima della convocazione del ministro Dadone. E la conferma dello stop del pubblico impiego, annunciata oggi, è semplicemente pretestuosa”. E’ quanto affermato da Roberta Alaimo, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari costituzionali. “Le scuse accampate dai sindacati non hanno alcun fondamento – sostiene Alaimo -. Governo e ministero hanno stanziato 3,8 miliardi di euro a regime per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici e, al di là delle cifre e dell’aspetto prettamente economico, è sotto gli occhi di tutti l’impegno complessivo messo in campo per la PA.

Dalle misure legate all’emergenza, con i protocolli anti-Covid firmati dai medesimi sindacati, fino alle decine di migliaia di posti già banditi con i nuovi concorsi, passando per l’innovazione tecnologica, grazie al lavoro del ministro, la nostra PA è sempre più efficiente, prossima ai cittadini e capace di valorizzare i propri dipendenti”. Di queste ultime affermazioni ci permettiamo di dubitare. La sola cosa sicura è che hanno tutti lo stipendio puntuale a fine mese. e che non possono essere licenziati anche se non fanno nulla. L’importante è rivendicare il diritto ad avere il proprio contratto rinnovato, quando molti italiani il lavoro l’hanno perso.

Meloni: questo sciopero è indecente

Costernata Giorgia Meloni. “La scelta della triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil di confermare lo sciopero del pubblico impiego del 9 dicembre è incomprensibile e indecente”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia. “Al netto delle rivendicazioni e dello stato di abbandono di alcuni settori, primo fra tutti quello sanitario, indire ora uno sciopero vuol dire, di fatto, offrire un alibi al governo per rallentare ogni trattativa. E, cosa ancora più grave, significa alimentare lo scontro sociale tra chi nonostante tutto continua ad avere un reddito garantito e chi a causa del Covid ha perso ogni certezza e guarda al futuro con disperazione”. “Sono certa che la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici, che da servitori dello Stato lavorano con dedizione, non aderirà a questa iniziativa, rifiutando atteggiamenti strumentali che mortificano l’Italia intera”.