Vergognoso lo sciopero dei dipendenti pubblici. Meloni: “Andate a lavorare”

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Vergognoso lo sciopero dei dipendenti pubblici, previsto per il 9 dicembre. “Mi ha colpita che in un momento come questo la triplice sindacale abbia annunciato uno sciopero dei dipendenti del pubblico impiego. Se io fossi un dipendente del pubblico impiego, mi presenterei in ufficio il 9 dicembre e penso che lo farà la maggioranza di loro”. Lo dice Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. “Tutte le persone dotate di buon senso si rendono conto di come oggi, in un’Italia in ginocchio, quelli più in difficoltà sono coloro che non hanno la certezza di uno stipendio. Nel pubblico impiego ci sono e ci sono sempre state mille difficoltà ma c’è almeno la certezza di un presente e di un futuro, che milioni di altri italiani non hanno. E credo proprio che, per rispetto di questi milioni di italiani, lo sciopero non sia la cosa migliore e che quella dei sindacati sia una forzatura ideologica che rischia di alimentare uno scontro sociale”.

I dipendenti vogliono fare il ponte dell’Immacolata

“Lo sciopero indetto per il 9 dicembre, a mo’ di ponte, dai sindacati del pubblico impiego, è senza vergogna”. Cosi Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia. “In piena aderenza alle richieste del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che però dovrebbero essere accolte da tutti, sindacati per primi -aggiunge Ruggieri-. Invito i dipendenti pubblici professionali, e ce ne sono una valanga, a dissociarsi. In questa pandemia hanno la fortuna di ricevere uno stipendio pieno tutti i 27 del mese e di essere illicenziabili, mentre saltano e salteranno milioni di posti di lavoro. Sia nel settore privato che da mesi viaggia a stipendi decurtati dal tetto cassa integrazione, sia agli autonomi non arriva per mesi un euro. E quando arrivano ne incassano meno dei percettori di reddito di cittadinanza.

Sono nove mesi che molti dipendenti pubblici non vanno in ufficio

“Sono stupefatta dall’annuncio apparso ieri dello sciopero degli statali indetto per il prossimo il 9 dicembre. I dipendenti statali potranno iniziare a lamentarsi quando tutti i dipendenti privati e gli autonomi avranno i loro stessi diritti. Ci sono migliaia di autonomi che stanno morendo economicamente, purtroppo in alcuni casi anche fisicamente. Ci sono dipendenti privati che se gli va bene percepiscono una cassa integrazione misera. E i sindacati si permettono adesso addirittura di incitare i dipendenti pubblici allo sciopero. Una vera follia”. Lo afferma, in una nota, Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia. “Sono 9 mesi che molti dipendenti pubblici non tornano nel proprio posto di lavoro. Dando un servizio ridotto al cittadino ed ai professionisti e in alcuni casi si arriva all’interruzione di pubblico servizio, senza dimostrare la reale produttività espressa”.

Dovrebbero avere rispetto per chi lavoro non ce l’ha più

“E davvero il momento di scioperare creando ulteriori disservizi ai cittadini?”. Lo domanda il consigliere regionale Gabriele Veneri (Fdi), dopo l’annuncio dei sindacati della Pubblica amministrazione. “Non bisognerebbe dimenticare che, nel settore privato, ci sono categorie economiche che hanno subito disagi maggiori dal Covid. Si dovrebbe avere rispetto per chi il lavoro non ce l’ha, più rispetto per gli autonomi, le partite Iva, i dipendenti privati a rischio già dal primo lockdown – sottolinea Veneri -. Sono un consigliere regionale ma anche un imprenditore del distretto manifatturiero aretino: il settore orafo è fortemente penalizzato, fiaccato da un periodo nero che mette a serio rischio migliaia di posti di lavoro”.

Il ministro: gli abbiamo dato 3,8 miliardi per il rinnovo dei contratti

La scelta dei sindacati di proclamare uno sciopero del pubblico impiego per il 9 dicembre viene valutata “esorbitante” dal ministro per la Pa Fabiana Dadone. Il ministro è tornata a esprimere il suo disappunto nel ribadire che “è una scelta che la lascia attonita”. Secondo Dadone infatti, le risorse messe in campo dal governo per il rinnovo dei contratti sono “ingenti e importanti visto l’anno complesso e delicato”. “Non si può recuperare un blocco di 10 anni in un anno come questo”. Lo ha detto all’indirizzo dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. “Il governo ha voluto stanziare ulteriori 400 milioni – ha spiegato – che si aggiungono ai 3,4 miliardi stanziati nella manovra dell’anno scorso per arrivare a complessivi 3,8 miliardi, dunque non è che parliamo di risorse poche e limitate, in una fase come questa sono tutt’altro”.

I sindacati senza vergogna non ritirano lo sciopero

“Basta attacchi pretestuosi: siamo responsabili. Il Governo piuttosto apra al confronto con noi”. Così i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, in merito alle reazioni suscitate dalla irresponsabile e irrispettosa proclamazione dello sciopero della Pa per il prossimo 9 dicembre da parte del ministro per la Pa Fabiana Dadone. “Siamo sottoposti alla legge che regola lo sciopero nei servizi essenziali – affermano i quattro dirigenti sindacali -. Forse non tutti sanno, e tra questi la Ministra viste le sue dichiarazioni, che la legge tutela la necessaria continuità assistenziale, quindi non tutti possono scioperare quando si proclama uno sciopero nel settore pubblico”. Ma che vuol dire?