Vigna Clara, dopo 32 anni riapre la stazione fantasma dei mondiali del ‘90

Ha riaperto dopo 32 anni la stazione fantasma di Vigna Clara. Inaugurata esattamente l’8 giugno 1990, in occasione dell’apertura della kermesse calcistica ospitata dall’Italia. Con la partita inaugurale tra l’Argentina di Maradona e il Camerun. Quello scalo però, funziono’ solo per pochi giorni. Prima di diventare un non luogo, tra abbandono e degrado. Per lunghissimi anni. Si pensò di poterlo riattivare per il Giubileo straordinario del 2016, ma anche quel tentativo si era poi rivelato un fallimento. Fino alla accelerazione negli ultimi anni. Con i collaudi iniziati nel 2021, e finalmente l’apertura di questa mattina. Con l’ovvio clamore e la partecipazione di politici e comitati di cittadini. In realtà, nonostante la bella notizia, ancora a Vigna Clara non sono tutte rose e fiori. Infatti, i treni passeranno di rado, circa uno ogni due ore. Frequenze lontanissime da quelle di una metropolitana urbana, ma anche di una ferrovia regionale. Tuttavia, l’apertura di oggi dello scalo a Roma nord tirato a lucido è comunque un segnale importante. In attesa che il servizio possa essere adeguatamente potenziato. E che si provveda anche alla chiusura di quell’anello ferroviario, del quale si parla da troppo tempo. Per ora, bisogna accontentarsi del collegamento con Valle Aurelia e con la Fr3 Roma Viterbo. Ma i cittadini presenti, increduli dopo tanti anni, hanno comunque apprezzato. Anche se tra caldo e scuole chiuse, non erano tantissimi. E il vero test è rimandato ai primi di settembre.

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RFI e Trenitalia hanno spiegato i progetti su Vigna Clara e anello ferroviario

“Noi lavoriamo da parecchio tempo su questa linea – ha spiegato alla stampa Marco Marchese, direttore investimenti area centro di Rfi –. Negli ultimi mesi si sono concluse quelle che sono le verifiche tecniche ed è stata fatta anche una prova di evacuazione dei vigili del fuoco. A quel punto abbiamo avuto tutte le approvazioni per poter aprire la linea”.

“E’ una fermata importante perché è l’ulteriore tassello che va ad implementare un sistema di trasporto e mobilità, anche fatto di ferrovie regionali. Che, ormai dal 2000, svolgono per il nodo di Roma un importante ruolo anche di connessione con bus e metropolitane – ha affermato Sabrina De Filippis, direttore business regionale di Trenitalia –. Noi, come gestori del servizio, auspichiamo ulteriori implementazioni del sistema delle infrastrutture. La chiusura dell’anello completerà questo grande disegno, perfettamente in linea con le altri capitali europee”. Ovviamente, nella speranza che non occorrano altri 30 anni.