ZTL, torna la chiusura alle 21.30 per Trastevere e S. Lorenzo. È una beffa con il coprifuoco alle 22

Torna l’orario estivo per le ZTL di Trastevere e S. Lorenzo. Con le consuete chiusure serali dei varchi, dalle 21.30 alle 3 di notte. Una misura presa per evitare il caos delle macchine nelle aree più calde della movida estiva. Ma che oggi con il coprifuoco alle 22, suona davvero come una beffa. A maggior ragione, perché pochi giorni fa il Campidoglio ha votato una mozione. Presentata dal presidente dell’Aula Giulio Cesare Marcello De Vito. Sulla quale anche le opposizioni hanno dato il loro consenso. E che impegnava la Raggi a riaprire i varchi, almeno fino al termine dell’emergenza. Atto però ignorato dalla sindaca, almeno finora. E adesso, sulla chiusura alle 21.30 i commercianti insorgono. Infatti, si tratterà di una ulteriore mezz’ora di meno sul tempo di una pizza all’aperto con la famiglia. E ovviamente, molti potrebbero decidere di rinunciare. Per non dover rincasare poco dopo essere usciti. Sullo sfondo, la battaglia tra due assessori della giunta Raggi. Da un lato Coia, responsabile del commercio. Che vorrebbe essere di manica più larga. E dall’altro il vice sindaco e titolare della mobilità Pietro Calabrese. Fermo su posizioni assolutamente intransigenti. In mezzo i ristoratori disperati e i cittadini sempre più trattati come sudditi. Assembrati in metropolitana come sardine. Ma impediti a prendersi un piatto di pasta con la famiglia la sera. Davvero, così non è un bel vivere.

Raggi, dopo la mozione sulla ZTL sempre più concreto il rischio della ‘spallata’

ZTL chiuse e coprifuoco, per Confesercenti è un accanimento contro chi lavora

Un accanimento contro chi lavora. Questo il giudizio lapidario di Claudio Pica, presidente romano di Fiepet Confesercenti. Contro la decisione della giunta Raggi di non tenere conto del coprifuoco alle 22. E di rimettere in funzione dal mercoledì al sabato i varchi ZTL di Trastevere e di S. Lorenzo. Con il vecchio orario estivo, dalle 21.30 alle 3 di notte. Provvedimento che si aggiunge gli altri varchi già in funzione dalle 23 alle 3 il venerdì e il sabato sera, al Centro storico e al Testaccio. “Non si capisce il senso di una chiusura che serve soltanto a ridurre di un’ulteriore mezz’ora il tempo a disposizione di chi vuole cenare fuori, all’aperto, nei giorni feriali – ha tuonato Pica -. Mi sembra un accanimento contro chi lavora in un settore già colpito duramente da oltre un anno di crisi sanitaria». Ma sembra che il fallimento del dialogo tra il Campidoglio e il mondo del commercio si faccia registrare su tutta la linea. La polemica  si è infatti inasprita dopo Pasqua quando, terminata la “zona rossa” per il Lazio, l’amministrazione comunale ha deciso di riaccendere gli occhi elettronici negli orari consueti. Con il Comune non è stato nemmeno trovato  l’accordo sulle isole ambientali. Richieste dagli esercenti per limitare il traffico nelle strade e nelle piazze con maggiore presenza di dehors e tavolini all’aperto. Bocciata anche l’ipotesi di sensi unici alternati. Insomma, per i ristoratori a Roma piove ancora sul bagnato.

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