Comuni al voto, nel Lazio vince il centrodestra. Ma occhio al PD e al fuoco amico

Anche nei comuni del Lazio dove si è andati al voto il centrodestra può dirsi soddisfatto. Soprattutto considerando i risultati dei due movimenti sovranisti, e la forte crescita di Fratelli d’Italia. Anche se la maggior parte dei sindaci era in carica dal 2015. E dunque parliamo di un’altra era politica. Ma la leader dei patrioti Giorgia Meloni può comunque dichiararsi vincitrice, soprattutto considerando le percentuali di lista. E alcuni importanti centri dove per un altro quinquennio sventolerà il tricolore. Palombara Sabina ad esempio, con il sindaco Palombi che è volato oltre il 60 per cento. E Civita Castellana in provincia di Viterbo. Dove il candidato sindaco e coordinatore provinciale di FDI Massimo Giampieri ha vinto al primo turno. E trascinato il partito al 24 per cento. Soddisfazione anche a Genzano, in provincia di Roma. Con un ballottaggio che si preannuncia difficile, ma un risultato di lista oltre il 17 per cento. Dal canto suo Salvini può rivendicare l’ottima performance della Lega ad Anguillara Sabazia, con quasi il 28 per cento di consensi di lista. Che permettono al candidato sindaco Pizzigallo di guardare con ottimismo al ballottaggio. Così come ad Ariccia, dove sia Salvini che la Meloni possono leggere risultati in doppia cifra. Tutto rose e fiori dunque? Non proprio. Perché a fronte della dissoluzione dei 5 Stelle, il PD ha rialzato la testa. E in alcune zone come a Colleferro e nel sud Pontino, si continua ad andare divisi.

Comunali, FDI trionfa a Civita Castellana. Ballottaggio nel centrodestra a Terracina

I dem tengono i comuni di Albano e Colleferro. Mentre a Terracina e Fondi si combatte sempre contro il ‘fuoco amico’

A fronte di molti risultati favorevoli e di una crescita complessiva del centrodestra nei comuni del Lazio dove si è andati al voto, sarebbe eccessivo stappare le bollicine. Sia perché bisognerà comunque aspettare i ballottaggi. Per avere un quadro più chiaro di vincitori e perdenti. Ma anche per un altro motivo. Infatti come previsto il M5S si è letteralmente dissolto, ma molti di quei voti in libertà sono tornati a sinistra. Permettendo ad esempio la vittoria al primo turno ad Albano e a Colleferro. Qui il sindaco uscente Sanna ha superato il 70 per cento del gradimento, e dalla cittadina che diede la fascia di sindaco a Silvano Moffa parte un campanello di allarme. E guarda caso, proprio a Colleferro il centrodestra andava diviso. Certo, con queste percentuali magari sarebbe cambiato poco. Ma una cosa è chiara, quando la Meloni Salvini e Berlusconi non corrono uniti l’elettorato non li premia. E nelle prossime elezioni a Roma bisognerà ricordarselo bene. Sbrigandosi a scegliere un candidato unitario preparato e presentabile.  Che sappia ridare speranza ai Romani dopo i disastri della Raggi.

A Roma bisogna scegliere in fretta bene e uniti per vincere

Scegliere in fretta e bene il candidato sindaco per tutto il centrodestra unito per le prossime elezioni di primavera a Roma. Questo sembra essere il segnale più forte che è uscito dalle urne nel fine settimana del voto in 34 comuni del Lazio. Ed evitare quelle spaccature e contrapposizioni interne che l’elettorato non comprende. Esempio tipico, quanto da anni sta succedendo nel sud Pontino. E che si è ripetuto anche stavolta. Con il ballottaggio tra due liste di centrodestra a Terracina. In un derby giocato all’ultimo voto tra i fedelissimi (in vantaggio) dell’ex sindaco ed eurodeputato di FDI Procaccini e quelli del coordinatore della Lega Zicchieri. Alleato in questo caso con Forza Italia. E la sfida sul filo di lana si gioca anche a Fondi. Dove il senatore di Forza Italia Fazzone ha ancora il suo feudo. Ed è capace di portare gli azzurri oltre il 30 per cento. Come se il tempo si fosse fermato agli anni 90. D’accordo, in questo caso sinistra e 5 Stelle sono taglIati fuori. Ma davvero è vietato abbassare la guardia. Il vento è ancora a favore, ma errori e tatticismi non sono più ammessi. Se vogliamo ridare nel breve una speranza a Roma e all’Italia.

E adesso pensate a Roma2021: non si può più sbagliare