Della Vedova e il giallo del bonifico estero da 300mila euro: lo ha fatto Soros?

Le dichiarazioni dei redditi dei deputati italiani del 2021 da ieri sono sul sito internet della Camera e, come accade ogni anno, le sorprese non mancano: dalla documentazione patrimoniale di Benedetto Della Vedova emerge ad esempio un bonifico estero da 312 mila euro. Finanziamento lecito e registrato secondo la legge come contributo alla sua campagna elettorale.

Tuttavia, come osserva perfidamente Il Fatto quotidiano, “il bianchetto non svela il meglio, ossia se ci sia lo zampone del finanziere George Soros”. Non sarebbe una sorpresa tanto clamorosa, dato che il milionario Usa ha già finanziato +Europa. Finanziamento che Della Vedova ha anche rivendicato con orgoglio.

Ecco perché appare singolare che il segretario di +Europa abbia deciso di occultare il generoso finanziatore estero. Una mancata trasparenza che fa a cazzotti con le campagne che, proprio da sinistra, sono state cavalcate contro altri partiti (vedi le false accuse alla Lega sui soldi da Mosca) di ricevere finanziamenti stranieri.

Della Vedova e la trasparenza mancata

Una mancata trasparenza che è anche un’occasione persa per la famiglia radicale che sta vivendo momenti di grande imbarazzo con la Ong, fondata da Emma Bonino, “Non c’è pace senza giustizia”, travolta dallo scandalo del Qatargate.

La Bonino non è indagata, tuttavia la Ong – come risulta agli inquirenti belgi – ha un suo autorevole rappresentante ancora in carcere e ha anche stipendiato Silvia Panzeri, figlia dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri. Ancora non si capisce a che titolo.

Proprio ieri, mentre uscivano i dati pubblici sulle dichiarazioni patrimoniali dei parlamentari, lo stesso Della Vedova ha presenziato alla presentazione della lista di Più Europa, Radicali e Volt, che appoggia Alessio D’Amato. «Noi lo sosteniamo perché vinca e governi e lo aiuteremo a governare anche concretamente», ha annunciato Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa.

Nessuna domanda dei giornalisti presenti relativamente al bonifico estero da 300mila euro. Sarebbe interessante capire, anche per gli elettori del Lazio, da dove proveniva questo slancio di generosità proveniente da un Paese straniero.  Altrimenti è un attimo a passare da “Più Europa” e “Meno Trasparenza”.