Di Maio, quello del decreto dignità, massacrato dai social (video)

Di Maio dignità

La cosa più comica è che al nome di Luigi Di Maio restò incollato – nel primo governo Conte – il decreto dignità. Una parola – quest’ultima – completamente sbriciolata in ogni immagine o video del ministro degli esteri sui social.

C’è da chiedersi come sia possibile sottoporsi ad un massacro del genere. È tema da psicoanalisi, perché non si può passare da rivoluzionari a uomini di potere aggrappati ad ogni costo alla poltrona.

I social massacrano Di Maio senza dignità

Cambiare idea – anche clamorosamente – è legittimo. Ma senza pretendere di continuare a comandare senza una parola di scuse e magari pensando di poter continuare con la politica è profondamente sbagliato.

Del resto, lo diceva lui dell’immoralità dei voltagabbana e il video che riproponiamo di una partecipazione di Di Maio ad una puntata della trasmissione di Myrta Merlino indica con chiarezza come sia stata trattata proprio la parola dignità dagli atteggiamenti dell’ex capo dei Cinquestelle.

Del resto, i Cinquestelle cominciarono così

Sui social si sprecano le contumelie. Ed è significativo: perché social e contumelie hanno accompagnato per lunghi anni il percorso politico dei pentastellati, che ora rimangono vittime del sistema che avevano creato contro i loro nemici.

Il tema non è la simpatia o meno verso Di Maio. Ognuno può pensarla come vuole. Ma chiunque dovrebbe pretendere che alle parole sue – e non di altri – seguano i fatti. Se sei eletto con i Cinquestelle e cambi idea ti dimetti, era il suo leitmotiv. Ora non vale più, come tante altre cose che sono state gettate nel cestino dai nuovi trasformisti della politica. Uno non vale più uno è il loro ultimo “tradimento” rispetto alle promesse della rivoluzione.

Chi ha fatto politica negli anni scorsi resta stupefatto di fronte a tanta faccia tosta. Perché milioni di italiani sono stati ingannati da politicanti senza scrupoli. E anche questo distrugge quella politica che invece in tanti hanno amato. Costoro non sanno neppure di che si tratti. La politica…